Parole per ferire: perché evitarle

Aggiornato: 14 Luglio 2023

Parole per ferire: perché evitarle

Parole per ferire: perché evitarle

Hai presente l’inferno discorsivo?

È costellato da parole spigolose in grado di provocare uno tsunami emotivo. Devastante per il locutore, colui che parla, così come per l’interlocutore, colui che ascolta.

Ad esempio:

Oh, no, non è così: è come dico io! Punto.

 

E non provare a contraddirmi. Quello lì pensa di poter dire quello che vuole, ma si sbaglia di grosso. Gliene dico quattro, così impara a collegare la bocca al cervello la prossima volta!

 

No, caro mio, queste cose a me non le dici, eh! E ancor meno con questo tono.

 

Ah, no, queste cose qui, io non le accetto. No e no. Mai e poi mai. Qui, qualcuno ha davvero fatto male i conti.

 

Non vedo proprio perché dovrei essere io a cedere. Mica attacco, mi sto solo difendendo.

Ira, imprechi, urla, parole velenose che volano e il continuo aumentare della tensione, ecco cosa succede quando a prendere possesso della nostra mente è la comunicazione agressiva.

Si raccoglie quel che si semina e in casi come questi il raccolto c’è, eccome: insonnia, ulcere, tensione muscolare, “cortocircuito” cerebrale ed emotivo, senso di sfiducia, rabbia, rancore.

Stai lontano dalle persone negative, hanno un problema per ogni soluzione.

Anonimo

Riempire di veleni la propria esistenza è senza dubbio una perdita: di tempo, di energie, di serenità.

Facciamo un esperimento

Facciamo un esperimento.

Mostra l’immagine di copertina (quella blu, zeppa di negazioni) di questo articolo a un amico, alla fidanzata, a un parente.

A una persona che hai a cuore e con la quale hai una certa confidenza.

Mostra e osserva.

Qual è stata la reazione? Sopracciglia alzate? Si è rilassato? Ha sorriso? Si è irrigidito?

Ora facciamo finta che questa scena si svolga con il tuo amica, fidanzata, parente ecc. in un campo magnetico e circondato da onde radio.

Cioè mentre si sottopone a una risonanza magnetica. Ai fini di bene, eh, per la ricerca …

Cosa si registra con gli occhi attaccati a questa immagine?

Un forte incremento nell’attività dell’amigdala – l’archivio della nostra memoria emotiva – e il rilascio di parecchi ormoni e neurotrasmettitori dello stress.

È esattamente ciò che succede nel cervello quando ci lasciamo invischiati in dei botta e risposta, tipo quelli all’inizio articolo.

Quando un confronto si trasforma in uno scontro, in altre parole.

Non solo. Anche quando leggi e ascolti notizie negative, quando guardi immagini e scene di violenza nei film o su web.

L’esposizione a un contesto aggressivo e negativo, che sia una furibonda litigata, la lettura o la visione di fatti violenti manda in tilt il nostro cervello fino a portarlo a un black out totale.

Più rimani concentrato su parole e pensieri negativi, più rischi di danneggiare le strutture chiave del cervello che regolano il pensiero logico, la memoria, le emozioni, il linguaggio.

Più ci metti negatività nelle parole, più lo stress aumenta e maggiormente sentirai crescere in te ansia, irritabilità e senso di sfiducia.

L’età non conta

Più pensieri negativi abbiamo, maggiore sarà la probabilità di sperimentare disturbi emotivi, di guardare il mondo da autentici attaccabrighe, di vedere in giro per la nostra vita più nemici che amici.

Non importa se siamo adulti o adolescenti, uomini o donne, nati nell’Occidente o all’Oriente.

Il pensiero negativo si autoalimenta: più ti esponi a scenari e contesti a forte impatto negativo come sfuriate, dialoghi conflittuali ecc., più il cervello genera altri pensieri negativi.

Infatti, sembra che il nostro cervello abbia la strana abitudine di spendere più tempo a preoccuparsi rispetto al cervello di ogni altra creatura sul pianeta.

Il cervello è collegato a pensieri negativi e venirne fuori non è proprio una passeggiata.

Lo dice, bene, Alison Ledgerwood, ricercatrice all’Università di California.

Ad esempio, le persone parlano bene di te, ma se hanno qualcosa anche di piccola entità da ridire su ciò che dici tutta l’attenzione cadde su quest’ultima. Com’è possibile?

Clicca e guarda questo video per trovare la risposta.

Se lasci la negatività nel tuo modo di parlare, rischi di spingere te stesso e le persone che ti stanna attorno in un buco nero che porta dritto alla violenza.

Da quella verbale a quella fisica, poi, manca poco …

Più alimenti il dialogo negativo a casa, al lavoro, in giro per il mondo, più ti sarà difficile fermarti.

A combattere tutto questo, un rimedio c’è, a portata di mano: il pensiero positivo.

5 strategie per spazzare via i veleni del pensiero negativo

Ora che sai come funziona la tua mente quando si riempie di pensieri negativi è tempo di rimettere le cose nella giusta prospettiva.

Diversamente, rischi di perderti gran parte della gioia di vivere.

A muri, barriere e cospirazioni varie dobbiamo contrapporre finestre, ponti e fiducia nel proprio valore.

Come interrompere quindi la discesa nell’inferno della negatività?

Con l’aiuto del pensiero positivo che genera luce, ispirazione e curiosità nella tua vita.

Strategie per spazzare via il pensiero negativo

Ecco, quindi, 5 strategie per portare il pensiero positivo nella tua quotidianità.

La manutenzione del dialogo interiore

Diciamolo: la persona contro la quale scarichi la pesante artiglieria della negatività è spesso la stessa che ti tiene compagnia ogni giorno per 24 ore.

Sai a chi mi riferisco, vero? Inizia con essere gentile con lei: cambia tono, sguardo e parole.

Se non sai da dove iniziare qui trovi 70 frasi pronte per dare una raddrizzata al pensiero negativo.Questo sì, che è un buon inizio 😉

Fare invece che ruminare

Fare invece che ruminare e rimuginare.

Il pensiero è, sì, un nostro tratto distintivo, ma la vera differenza si fa attraverso l’azione.

Ecco un serie di parole per ragiungere traguardi ambiziosi e iniziare, finalmente, a fare, invece che ruminare.

Portati con te una boccetta di olio

Uso una metafora per suggerirti di lasciar scivolare, è molto meglio che lasciarsi risucchiare nei vortici della negatività.

Molte delle situazioni della nostra quotidianità hanno poco o non hanno affatto a che vedere con gli aspetti veramente importanti della nostra vita.

Perché, allora, spendere tempo, energie ed emozioni in contesti e conversazioni di poco conto?

Tirati fuori dal passato nebbioso

Tirati fuori, una volta per tutte, da quel passato nebbioso.

Non è che se continui a chiederti “Come sarebbe stato, se … (inserire tormento a piacimento)?, le cose cambieranno.

Per darci un vero taglio, meglio chiederti: Cosa posso fare oggi per non rimpiangere il domani?

Del resto, anche la retorica ci insegna che il presente vale e il futuro non è di meno perciò dacci dentro per uscirne fuori: inizia con il discorso deliberativo.

Tieni un diario

Infine, e per oggi è tutto, tieni un diario.

Digitale o analogico, poco importa, quel che conta è riscoprire lo straordinario potere curativo della scrittura espressiva.

La scrittura espressiva è spesso sottovalutata, ma mettere nero su bianco i tuoi pensieri, anche quelli più reconditi, ti aiuterà a fare spazio nella tua mente a ciò che veramente conta: serenità, ottimismo e voglia di fare.

A presto,

Lucian

Leggi anche questi articoli

Rimani aggiornato sulla formazione linguistica per la tua crescita personale e professionale

Access Premium Content

Sed ut perspiciatis unde omnis iste natus error sit voluptatem accusantium doloremque

Unisciti alla nostra newsletter settimanale gratuita

Ispirazione, stimoli e strategie: ogni martedì mattina direttamente nella tua casella e-mail.

Follow Us

Sed ut perspiciatis unde omnis iste natus error sit voluptatem accusantium doloremque