Mentalità statica e dinamica: ciò che condiziona la tua vita

Aggiornato: 17 Luglio 2023

Mentalità statica e dinamica: ciò che condiziona la tua vita

Mentalità statica e dinamica: ciò che condiziona la tua vita

Si dà il caso che il vostro o la vostra junior se ne torni a casa e vi chieda di firmare un voto sul proprio libretto scolastico: “Ancora”.

La scuola ha recentemente sostituito il voto “Insufficiente” con “Ancora”.

È uno scenario poco probabile, almeno per il momento, però stai al gioco.

Rifletti qualche istante a come risuonano queste parole nella tua mente: insufficiente, da una parte, ancora (da approfondire), dall’altra parte.

La vita è per il 10% ciò che ti accade e per il 90% come reagisci.

Anonimo

Mettiti nei panni del tuo o della tua junior.

Hai un compito e devi ricevere una valutazione. Da questa valutazione dipende la tua carriera.

La commissione incaricata a valutarti non si scaglia su ciò che sei ma apprezza ciò che hai fatto.

Non valuta l’intelligenza, ma l’impegno che hai dimostrato nello svolgimento del compito.

Il nostro modo di vedere il problema: questo è il problema

Carol Dweck è professoressa alla Standford University di California e studia la motivazione umana, da circa 30 anni.

Ha iniziato dando agli studenti compiti leggermente più impegnativi delle loro reali abilità. Poi se ne stava seduta e osservava come gli studenti raccoglievano la sfida.

C’era chi metteva il broncio, chi si disperava e chi invece si entusiasmava.

Chi, messo davanti alle proprie difficoltà, sentiva giudicata la propria intelligenza viveva l’esperienza come catastrofica cercando scappatoie per evitarla.

Altri studenti, invece, si mostravano stimolati ed eccitati dal fatto di poter imparare qualcosa di nuovo.

Non si preoccupavano affatto se sbagliavano, fiduciosi che potevano migliorare anche grazie agli errori compiuti.

Come si spiegano queste differenze?

Dweck ha una risposta, supportata da diverse sue ricerche: è tutta una questione di testa. Anzi: di mentalità.

O credi che gran parte della tua vita, poniamo circa 90%, è nelle mani degli altri, del destino brutto e cattivo, del tempo nuvoloso, dei genitori incuranti, dei diavoli che vestono Prada.

O, all’opposto, credi che 90% della tua vita è nelle tue mani e che affrontarla è una questione di scelte, di alti e bassi, di impegno, di determinazione, di dedizione.

Coloro che ti stanno attorno c’entrano sì, ma fino a un certo punto, e comunque molto meno di quanto possa sembrare.

Mentalità, processi e risultati

Come dimostrato dalla professoressa Dweck, nel primo caso devi fare i conti con una mentalità statica (fixed mindset) in cui le abilità, il talento, l’intelligenza sono considerati tratti fissi e non potenziabili.

È il terreno dove maturano i semi della frustrazione e della fuga. La fuga dinanzi alle difficoltà.

Nel second caso, invece, hai sviluppato una mentalità dinamica (growth mindset), il terreno prediletto per l’impegno e la perseveranza.

I concetti di mentalità statica e mentalità dinamica hanno fatto il giro del mondo grazie al libro Mindset titolo che in prima battuta mi ha suscitato qualche perplessità. L’ho bollato come l’ennesima carabattola del guru di domenica di turno.

Mi sono ricreduto: il libro della prof.ssa Carol Dweck è frutto di un’esperienza trentennale di studi e ricerca e spiega in dettaglio quale mentalità dobbiamo sviluppare per raggiungere il successo a casa, a scuola, in azienda e, più in generale, nella vita.

In buona sostanza: con una mentalità statica siamo più interessati al risultato, con una mentalità dinamica ci focalizziamo sul processo che porta al risultato.

Il processo può migliorare grazie alla conoscenza, all’impegno e alla perseveranza.

È questione di … occhiali. Sta a te decidere quali indossare di fronte alle sfide e alle difficoltà:

  • gli occhiali dinamici per concentrarti sul miglioramento dei processi che conducono al raggiungimento di un obiettivo
  • gli occhiali statici che limitano la vista al solo risultato, facendo leva sull’intelligenza e sul talento distribuiti col misurino dal Santo Creatore

La competitività che riscontriamo nella società contemporanea ci mette certo del suo: la glamourification online è contagiosa.

Vogliamo tanto raggiungere dei risultati e dimentichiamo che sottostante un qualsiasi risultato c’è un processo: altalenante, multiforme e di variabile durata.

La qualità di questo processo è ciò che fa la differenza.

Un compito non è una catastrofe

Un compito non è una catastrofe

Le imprese difficili sono occasioni per apprendere nuove abilità e creare nuove connessioni neuronali.

Ogni tramonto della nostra vita si trova alla fine di una strada, spesso anche piena di buchi.

Ogni lungo viaggio inizia con un primo passo.

Lao Tzu

Un compito non è una catastrofe, giudicare negativamente l’intelligenza, invece, sì.

L’intelligenza e il talento non sono caratteristiche fisse e immutabili ma dinamiche e migliorabili.

Con una mentalità statica, intelligenza e talento sono “date” una volta per tutte senza alcuna opportunità di ampliarle e modificarle.

Più che una questione di intelligenza e talento, la mentalità è una questione di atteggiamento.

Quando cambiamo il modo di affrontare le sfide e le difficoltà della nostra quotidianità, quando decidiamo di uscire dalla propria zona di comfort per imparare qualcosa di nuovo cala drasticamente la minaccia di sentirci inadeguati.

Per questo motivo è necessario più che guardare fuori in cerca di colpevoli e responsabili delle proprie disfatte, dare una sbirciatina dentro, alle proprie convinzioni, incrostate da quella brutta bestiolina chiamata rassegnazione.

Come sviluppare una mentalità dinamica

Non è tutto bianco o nero: i due tipi di mentalità spesso si intrecciano.

Il mio obiettivo in conclusione di questo articolo è di stimolarti a identificare il seme della mentalità dinamica per poi aiutarti a curarlo e farlo fiorire ogni giorno sempre di più.

La buona notizia è che ognuno di noi può sviluppare una mentalità dinamica. Invece che incolpare la Sfiga Galattica, meglio darci dentro per venirne fuori dalla gabbia della mentalità statica.

Ecco i quattro passaggi chiave:

Nessuno è nato imparato

Nessuno è nato imparato …

Lo diceva Howard Gardner nel suo Formae mentis:

Il modo più esatto per pensare un’intelligenza è quello di concepirla come un potenziale.

Lo dice anche una bambina di 7 anni, durante uno studio condotto dall’autrice di Mindset. Ecco le sue parole, illuminanti:

Penso che l’intelligenza sia qualcosa per cui bisogna lavorare, non qualcosa che ti viene semplicemente dato.

Molti bambini, se non sono sicuri della risposta, non alzano la mano.

Io invece la alzo quasi sempre, perché anche se la mia risposta è sbagliata, la maestra mi dirà come correggerla.

Spesso poi alzo la mano per chiedere come sia possibile risolvere un problema o farmi spiegare un passaggio che non ho capito bene.

Facendo così, la mia intelligenza aumenta.

Quindi, per la scuola, per l’università o per un determinato lavoro bisogna essere portati?

Oppure: intelligenti si diventa, passo per passo, giorno per giorno, a piccoli passi?

Le difficoltà di una disciplina o di un lavoro, di un progetto o di un compito sono solo conferme delle tue inferiori abilità cognitive? Oppure sono opportunità per aumentare la tua intelligenza? Lascio a te rispondere …

… neanche nella patria dei … talenti innati

Vale anche per lo sport, la patria dei … talenti innati per eccellenza.

Chi ha una mentalità statica è in cerca di colpevoli per la propria disfatta nell’ultima gara: è colpa dell’arbitro, del collega, della squadra, del vento, della pioggia.

Chi invece si contraddistingue per la mentalità dinamica torna in palestra o sul campo da gioco e ci prova.

Fa l’unica cosa che va fatta in questo contesto: ci prova e riprova e riprova …

La mentalità nelle relazioni

Vediamo la mentalità nelle relazioni.

Esiste, oppure la riuscita di un vero rapporto è una questione di anima gemella?

Tieniti forte e fai un respiro profondo …

Quando è la mentalità statica a farla da padrone, vai al sicuro: non vivi felice e contento in coppia se non incontri l’anima gemella, la tua Cenerentola o il tuo Principe Azzurro in arrivo sul suo bel cavallo bianco.

Per i fixed mind ogni problema di coppia è una prova inconfutabile che non si è nella giusta relazione.

Il partner ideale è ancora là fuori ad aspettarci …

Del resto, diciamolo, non è questo quello che ci insegnano da piccoli cinema, cartoni animati e favole popolati da principi e principesse?

Beh, la realtà dei fatti è un po’ diversa e si avvicina di più a chi invece ha una growth mindset.

Per chi si contraddistingue per la mentalità dinamica non esistono relazioni senza problemi, senza alti e bassi, senza ostacoli. Tutte sfide da affrontare assieme.

Una vera relazione acquisisce valore, qualità e profondità quanto più si lavora su di essa, sul trovare la giusta cadenza e il giusto orientamento.

Anche nell’amore quindi, senza impegno, apprendimento e progettualità non si va da nessuna parte.

Nulla è scritto in pietra e questo va detto, e scritto, nero su bianco.

La voglia di crescere, di valorizzarsi e di migliorare insieme sono componenti fondamentali per una relazione serena e durabile.

Loda l’impegno

Infine, se sei un genitore come me ricordati di lodare spesso i tuoi juniors non solo per i risultati che raggiungono, ma anche per l’impegno che ci mettono.

Poni così le basi per lo sviluppo di una mentalità dinamica dove le sfide sono opportunità di crescita, di apprendimento e di miglioramento personale.

Stai dicendo loro che successo e felicità nella vita sono un continuo work in progress.

Crescere con questa consapevolezza non è per niente scontato.

Ricordi il vero problema?

È come guardiamo al problema.

Costruire una mentalità dinamica può letteralmente significare rivoluzionare la propria vita.

Un passo alla volta, a piccoli passi, parola dopo parola, una parola alla volta.

Mi auguro che questo messaggio ti sia arrivato forte e chiaro.

Buona crescita!

E grazie per aver scelto di leggere questo articolo.

Lucian

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