Come imparare a imparare
Ho conosciuto Nico Balzarin all’Università di Trento, seguivamo insieme il corso di laurea specialistica in Scienze Linguistiche per le Imprese, la Comunicazione Internazionale e il Turismo.
Mentre io ho concluso il mio percorso universitario alla stessa Università di Trento, Nico ha scelto di concludere gli studi universitari più vicino a casa sua.
Si è laureato in Lingue Moderne per la Comunicazione e la Cooperazione Internazionale presso l’Università di Padova. Vola poi in Germania dove si appassiona alla didattica dell’italiano e dello spagnolo come lingue straniere.
Rimane per quattro anni e insegna lingua italiana prima all’Università di Passau e poi alla Volkshochschule della stessa città e a quella di Regensburg.
Torna in Italia nel 2015 ad approfondire i temi che lo appassionano: le strategie metacognitive, il metodo di studio, il rapporto tra metaemozioni e metacognizione, il ciclo di apprendimento esperienziale e il Cooperative Learning.
Consegue due Master, uno in Consulenza pedagogica nei contesti educativi di formazione permanente, il secondo in Didattica metacognitiva per il successo scolastico. Inoltre, ottiene la certificazione in didattica dell’italiano per stranieri CEDILS.
Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia venti o ottant’anni. Chiunque continua ad imparare resta giovane. La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane.
Henry Ford
Insomma, Nico ha una vasta esperienza nei metodi di apprendimento e nella didattica delle lingue e ha scelto di trattare in questo post un argomento di grande interesse.
Si tratta di imparare a imparare, un argomento molto attuale e una competenza fondamentale nella nostra società, da allenare quotidianamente per conoscere meglio noi stessi e il mondo circostante.
Nico, a te la parola.
Come sviluppare il pensiero critico
Imparare a imparare rappresenta una competenza fondamentale per sviluppare il pensiero critico, sia in classe che in vari altri contesti della realtà quotidiana.
Chi sviluppa questa competenza riesce a mantenere la concentrazione sul compito che sta svolgendo, comprende la sua natura, analizza le possibili strategie per risolverlo e sceglie quella più adeguata al contesto.
Riesce, inoltre, ad autovalutare il percorso compiuto stabilendo se le strategie adottate sono state le più efficaci.
In altre parole, dimostra di avere un’elevata consapevolezza metacognitiva proprio perché sa riflettere sui propri processi cognitivi nello svolgimento di un compito cognitivo.
Il tema è di estrema attualità in ambito educativo, a livello mondiale.
Imparare a imparare è una delle 8 competenze chiave di cittadinanza. Nei documenti di educazione linguistica è stata inserita come una delle competenze che deve essere raggiunta nel ciclo di istruzione obbligatoria. Fondamentale, peraltro, nella cosiddetta learning society o la società della conoscenza.
Aureliana Alberici, nota pedagogista ed accademica italiana, considera fondamentale, nella società della conoscenza, favorire le situazioni per poter esercitare il diritto di cittadinanza e all’educazione.
Sono imperdibili occasioni per acquisire conoscenze, competenze ed abilità che permettono a chiunque di essere e sentirsi cittadini della società in cui vivono.
Nella società attuale, dove il sapere e la conoscenza rappresentano una risorsa sia collettiva che individuale, la capacità di sviluppo permanente di competenze, oltre che di sapere, costituisce un aspetto essenziale per poter esercitare il diritto di cittadinanza.
Breve analisi dei documenti di educazione linguistica
Nel 2006 il Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa diffondono un documento che contiene 8 competenze chiave che ogni cittadino dovrebbe disporre per la realizzazione e lo sviluppo personale e sociale.
Sono state definite competenze chiave perché dovrebbero essere acquisite durante i percorsi di istruzione e costituiscono la base dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, definito anche lifelong learning. Oltre a imparare a imparare che troviamo al quinto posto, sono state individuate le seguenti 7 competenze chiave.
- Comunicazione nella madrelingua
- Comunicazione nelle lingue straniere
- Competenze in matematica e competenze di base in scienze e tecnologia
- Competenza digitale
- Imparare a imparare
- Competenze sociali e civiche
- Spirito di iniziativa e imprenditorialità
- Consapevolezza ed espressione culturale
In Italia, imparare ad imparare è a pieno titolo una competenza chiave di cittadinanza attiva da realizzare all’interno del curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione con la possibilità di un suo ulteriore sviluppo durante il secondo ciclo d’istruzione, all’interno dell’autonomia propria delle istituzioni scolastiche.
Questa è una competenza che deve essere acquisita alla fine del periodo di istruzione obbligatoria. Secondo il legislatore italiano si tratta della capacità di
organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione, anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.
Il documento di educazione linguistica Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018 relativo alle competenze chiave necessarie per l’apprendimento permanente riporta un aggiornamento in merito alle competenze richieste in un’ottica di apprendimento lungo tutto l’arco della vita.
Nella raccomandazione aggiornata le competenze sono definite come il risultato dell’interazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti, in cui:
- la conoscenza è costituita da fatti, concetti e idee che consentono di comprendere un certo argomento
- l’abilità si riferisce all’essere in grado di eseguire processi ed applicare le conoscenze apprese precedentemente con l’obiettivo di raggiungere un certo risultato
- gli atteggiamenti indicano la disposizione e la mentalità per agire in determinate situazioni
Nell’attuale Raccomandazione le varie competenze chiave sono indicate al plurale e non più al singolare.
Per esempio, nel documento europeo del 2006 si trovava semplicemente imparare a imparare, in quello di gennaio 2018 competenze personali, sociali e di apprendimento per giungere alla declinazione odierna competenze personali, sociali e capacità di imparare a imparare.
Più precisamente, queste competenze fanno riferimento alle capacità:
- di riflettere su sé stessi
- di gestire efficacemente il tempo e le informazioni
- di lavorare con gli altri in maniera costruttiva
- di mantenersi resilienti
- di gestire il proprio apprendimento e la propria carriera
- di far fronte all’incertezza e alla complessità
- di imparare a imparare
- di favorire il proprio benessere fisico ed emotivo
- di mantenere la salute fisica e mentale
- di condurre una vita attenta alla salute e orientata al futuro
- di empatizzare
- di gestire il conflitto in un contesto favorevole e inclusivo
Oggi, le istituzioni scolastiche sono chiamate ad attivare, nell’ambito del POF (Piano dell’Offerta Formativa) triennale, corsi di formazione per sviluppare le competenze necessarie per insegnare ad imparare.
In conclusione, condivido con i lettori del blog di Lucian la mia esperienza in questo ambito.
Dopo gli studi universitari in Italia, ho vissuto quattro anni in Germania ed è proprio lì che ho scoperto la mia passione per l’insegnamento.
Strategie di apprendimento e autovalutazione
Ricordo ancora uno dei libri che usavo a lezione nei corsi di italiano per stranieri per studenti tedeschi, Chiaro! (casa editrice Hueber, e nella versione per studenti che vivono in Italia a cura di Alma Edizioni).
Alla fine di ogni unità didattica è inserita una pagina del Portfolio, in cui lo studente riflette sull’andamento del suo processo di apprendimento prima di procedere con l’unità successiva.
In questa sezione ci sono due rubriche, ognuna con una determinata funzione:
- autovalutazione: in una tabella sono elencati tutti gli obiettivi di apprendimento di ogni unità didattica per consentire allo studente di valutare in modo autonomo se li ha raggiunti oppure no con una crocetta sotto l’apposita faccina; in questo modo, lo studente può valutare immediatamente l’attività che dovrà riprendere.
- strategie di apprendimento (ascolto, lettura, comprensione di parole sconosciute, memorizzazione di vocaboli nuovi …): ha l’obiettivo di promuovere la competenza di imparare a imparare mediante due diverse attività. Nella prima, lo studente da un esempio pratico riflette individualmente su una specifica strategia. Successivamente, si confronta con i compagni con l’obiettivo di ricevere suggerimenti per sperimentare nuove strategie.
Ecco un esempio pratico tratto dalla sezione Portfolio del libro Chiaro! (livello A1, principianti), con i vari passaggi da seguire per svolgere l’attività.
L’italiano nella tua vita quotidiana
Attività: L’italiano nella tua vita quotidiana.
Nel tuo paese e nella vita di tutti i giorni a volte incontri parole italiane nelle pubblicità, alla radio, in televisione, ecc. (per esempio: “ciao”, “espresso”, “bravo”).
Notare queste parole ti può aiutare a imparare l’italiano più facilmente.
Prima di cominciare devo chiedermi: “Ho compreso a fondo la consegna?”; “Come posso svolgere questa attività?” (osservare pubblicità, radio, televisione); “Quali materiali mi servono?” (penna, righello, foglio di quaderno oppure computer)
Durante l’attività: raccolgo tutte le parole in italiano che ho trovato e le inserisco in una tabella. Poi mi confronto con un compagno e scrivo le sue parole nell’altra tabella (trovi le due tabelle qui sotto).
Dopo l’attività rispondo in forma scritta a queste domande:
Come ho trovato questa attività?
Ho avuto delle difficoltà?
Mi è sembrata utile?
Le parole del mio compagno.
Grazie, Nico, per il tuo interessante contributo.
Se vuoi approfondire l’argomento delle competenze chiave per lo sviluppo personale e sociale puoi contattare Nico scrivendogli a nico.balzarin@gmail.com. Lui sarà felice di risponderti.