Relazioni salde e soddisfacenti: come si fa
Relazioni salde, che fanno un baffo alle intemperie della vita: il sogno di chiunque sceglie di vivere in coppia.
Con il passare degli anni, i dati ce lo mostrano a chiare lettere, solo in pochi ci riescono a rendere la coppia un insieme indistruttibile.
Il romanticismo della vita reale è rimanere in contatto.
John Gottman
Ho imparato diverse lezioni dalle mie relazioni che ho poi condensato in quattro parole di enorme significato socio-relazionale e culturale.
Le quattro parole sono i 4 punti di forza su cui dobbiamo lavorare, sodo, per rendere le nostre relazioni salde:
- Amicizia
- Complicità
- Ammirazione
- Condivisione
In questo post, esploriamo la complicità, il secondo punto di forza di una relazione salda e soddisfacente.
(Clicca sulle parole in blu qui sopra e scopri gli altri 3 punti di forza di cui ho scritto in 3 diversi post)
Complicità, la definizione
Secondo Lo Zingarelli cartaceo – ma anche Treccani online è sostanzialmente dello stesso parere – la complicità è la “partecipazione, insieme ad altri, ad azioni disoneste o …”.
Scherzo, dai 😉
Questo è solo uno dei significati della parola. Nell’articolo di oggi ho scelto il suo senso figurato: quello che richiama alla nostra mente l’idea di gioco, di seduzione, di intensità, in relazione a … una relazione.
La complicità è intesa: intensa, profonda, seducente. È, in origine, aiuto, favore, protezione; in forma evoluta diventa intesa intensa, creativa, unione profonda, coinvolgente.
Per evolversi ha bisogno della nostra cura, della nostra presenza, della nostra volontà. La complicità evoluta richiede tempo e impegno; si crea, si accudisce, si accresce.
È complicità il desiderio di rendere positiva la propria quotidianità relazionale. È complicità il bacio affettuoso, lo sguardo di riconoscenza, l’abbraccio amorevole, la gioia di stare insieme. È complicità il desiderio di FARE insieme LA relazione.
Tutto questo e poco altro è complicità.
È complicità quello sguardo ammiccante in visita agli amici, dai parenti o nel bel mezzo di una festa.
Dagli amici esprime sintonia di pensiero e opinione, in visita dai parenti stabilisce la soglia del “non ne possiamo più” e l’orario di rientro.
A una festa diventa desiderio di tenerezza. Uno sguardo che parla di fuga segreta. Per poi tornare, in tempo per la torta 😉
È sorpresa, la complicità, è voler sorprendere e voler sorprendersi. Quotidianamente e meravigliosamente. È armonia, la complicità, è voler bene e volersi bene, intensamente.
Un genuino punto di forza delle relazioni salde
È complicità di vita, di pensiero e di azione, quell’intesa profonda della famiglia Tuohy che accoglie un nuovo membro, il “Big Mike” Oher, il quale diventerà, in seguito, un grande campione di football americano.
Storia vera, complicata e commovente di The Blind Side, del 2009, con una splendida Sandra Bullock.
È complicità quell’unione tenera e profonda della famiglia Howland che sosterrà Alice nella battaglia contro il suo progressivo, ma inarrestabile declino cognitivo.
Si tratta di Still Alice, del 2014, adattamento dell’omonimo libro di Lisa Genova, storia avvincente, drammatica, piena di speranza, magistralmente interpretata da Julianne Moore, che si aggiudicò il premio Oscar come miglior attrice protagonista.
È complicità di vita, anche quella, buffa e improponibile della famiglia Wormwood, che spinge Matilda, la figlia, a starsene più lontana che può da loro.
Succede nella Matilda 6 mitica, del 1996, trasposizione sul grande schermo dell’omonimo libro dello scrittore Roald Dahl.
Anche quella dai risvolti inaspettati del magistrale Perfetti sconosciuti (2016) di Paolo Genovese è complicità.
Complicità non solo relazionale, ma anche tra amici e genitoriale. Guardalo, è ricco di spunti per crescere e rendere salda la tua relazione, la tua genitorialità.
Esempi, storie, racconti di vita veri e verosimili su cui merita soffermarsi e riflettere. Per emulare idee, sguardi, gesti, pensieri ed azioni. E dare alla complicità ciò che le spetta: la dignità di un genuino punto di forza per relazioni salde e soddisfacenti.
La complicità richiede tempo e impegno. Per evolversi, la complicità ha bisogno della nostra attenzione, della nostra presenza, della nostra volontà.
La complicità si edifica su una costante sete di conoscenza.
La complicità emerge dalla curiosità per il proprio partner, per il genere umano, per la vita, per il mondo.
Non c’è complicità senza conoscenza, non c’è conoscenza senza curiosità.
Gesti, pensieri, attenzioni di ordinaria quotidianità
I piccoli gesti, quelli quotidiani, banali, scontati, creano e rafforzano la complicità.
Chiediamo di nuovo qualche esempio ai nostri amici Lei e Lui che abbiamo incontrato nel post dedicato all’Amicizia il primo punto di forza.
Eccoli, gesti semplici e di assoluta importanza: la pasta cotta al dente o il tè zuccherato come piace a Lui, il sugo piccante al punto giusto o il caffè senza zucchero come piace a Lei.
Gesti, pensieri, attenzioni di ordinaria quotidianità.
Scontati ma di assoluta importanza per creare, alimentare e rafforzare la complicità, quell’intensa e seducente intesa che rappresenta il secondo punto di forza di una relazione solida e serena.
La complicità ha il suo posto privilegiato nella galleria dei sentimenti positivi che rendono una relazione non solo luogo di crescita e trasformazione personale e relazionale, ma anche stimolo per esplorare l’immenso continente umano, se stessi e il partner, il mondo e la vita.
La complicità relazionale è uno dei pilastri su cui si edificano le relazioni durature: richiede tempo e impegno, curiosità e spirito di osservazione.
Non è MAI scontata, la complicità, e questo, sì, che è scontato 😉
Unione profonda, intesa intensa, la complicità è importante quanto l’amicizia, per infondere e diffondere armonia e benessere nella tua relazione.
È il secondo elemento saldo della tua brand identity, per dirla con gli specialisti del marketing. E come ogni brand, per renderlo solido necessita di impegno e determinazione, valori sempre più rari nei rapporti di coppia.
Nel prossimo articolo, vedremo il terzo punto di forza delle relazioni salde e soddisfacenti: Ammirazione.
A presto,
Lucian Berescu
Foto di Jean-Daniel Echenard