Relazioni che contano: quali sono gli ingredienti essenziali?
Sono 4 e sono di fondamentale importanza per relazioni felici e durature.
Puoi trovare i primi 3 ai link qui sotto:
Ammirazione in Relazioni che contano: 2 ingredienti essenziali (I)
Amicizia in Relazioni salde: i 4 punti di forza (I)
Complicità in Relazioni salde: i 4 punti di forza (II)
In questo post esploreremo Condivisione il secondo ingrediente essenziale e allo stesso tempo il quarto dei punti di forza presenti nelle relazioni stabili e soddisfacenti.
La Condivisione, insieme all’Amicizia, alla Complicità e all’Ammirazione, formano quindi il poker vincente delle relazioni che contano, davvero.
“La vita ci ha insegnato che amare non significa guardarsi negli occhi, ma guardare insieme verso la stessa meta.”
Antoine de Saint-Exupéry
La condivisione riveste molteplici significati: a dicembre 2016, Google ci trova più di 21 milioni di risultati in un batter di ciglia, 0,45 secondi per essere precisi, a dimostrazione che si tratta di una parola che conta.
Per contro, a marzo 2023, la ricerca sullo stesso motore di ricerca, restituisce un dato impressionante: più di 94 milioni di risultati in 0,32 secondi.
Condivisione è, infatti, capace di far scervellare le più importanti menti del dbattito psico-eco-filosofico internazionale. Ecco alcuni dei pensieri riportati da Wikipedia, massima espressione della condivisione della conoscenza, in questo caso.
Condivisione, la definizione
La condivisione è “utilizzo in comune di spazio e risorse” e “comune partecipazione a qualcosa”.
Autorevoli fonti on & off line tra cui Wikipedia, come abbiamo visto, ma anche Treccani, Garzanti Linguistica o Lo Zingarelli cartaceo sono sostanzialmente di quest’idea. E non ci sono motivi per contraddirli.
In una relazione, la condivisione è la concessione e l’utilizzo in comune di spazi e risorse personali.
È, in altre parole, il punto di incontro tra ESSERE insieme nella relazione e FARE insieme LA relazione.
Immaginati il rapporto di coppia come un territorio in cui regnano saggiamente I Quattro Punti di Forza di cui ti ho parlato finora: Amicizia, Complicità, Ammirazione e, in questo post, Condivisione.
Il Maestro Aristotele ci insegna che “l’anima non pensa mai senza immagini”, pertanto vediamo l’immagine di questo territorio chiamato relazione, fonte di energia vitale ed effervescenza creativa per la coppie che ci abitano.
Il Territorio della Relazione
Come possiamo vedere, nel Territorio della Relazione, ci sono i 4 pilastri su cui poggiano le relazioni salde e felici.
Il quarto, Condivisione, di cui ci occupiamo in questo articolo è il mix di:
- Miti
- Rituali
- Scopi
- Simboli
Scopriamoli insieme per capire meglio come rendono la condivisione il quarto punto di forza di una relazione stabile e soddisfacente.
Miti
I miti sono le narrazioni di una relazione. Vere, inventate, esagerate, ne raccontiamo tante di storie per … fare la storia della relazione.
Eccone alcune, di storie che (ci) raccontiamo: le tue idee sulla relazione, in generale, e sulla tua, in particolare, che cosa ne pensi di te e del tuo partner, come vivi e come vivete la relazione, quanto senti di appartenere al tuo rapporto, che progetti hai insieme a chi ti sta accanto e quali avete già realizzato, che obiettivi vi siete posti, quanti ne avete raggiunti e quanti ancora dovete centrare.
Ancora: le narrazioni attorno ai grandi interrogativi della vita. Cos’è la felicità? Sono felice? Cos’è la vita? Conosco chi mi sta vicino? Perché lavoro? Lavoro per vivere Vivo per lavorare? Sono io che guido la vita? È la vita che guida me? Che cos’è la responsabilità personale? Come verrò ricordato? Che cosa vorrei vedere scritto sulla mia lapide?
Fermarsi ogni tanto nei porti della propria vita e riflettere sugli interrogativi esistenziali aumenta la consapevolezza, tua, nella relazione, e della relazione nella tua vita.
Poi, le riflessioni diventano o dovrebbero diventare storie condivise.
I miti sono questi: narrazioni di vita, racconti di una quotidianità condivisa, riflessioni attorno ai grandi interrogativi della vita.
La tua relazione è la grande narrazione della tua quotidianità.
Per raccontarla con genuinità è necessario andare oltre le maschere che ogni giorno indossi sul grande palcoscenico della vita e scendere nel profondo della propria anima dove si celano le tue risposte alle domande esistenziali.
È là che puoi trovare e valorizzare le risposte ai grandi interrogativi su di te, sul tuo partner, sulla vita, sulla condizione umana.
A questi interrogativi, naturalmente, è bene rispondere con la consapevolezza che “serio non è l’opposto di divertente” come ci insegna Haim Shapira, l’autore del brillante La felicità e altre piccole cose di assoluta importanza che hai scoperto ne L’arte del discorso efficace.
Le manifestazioni più evidenti della presenza del mito in una relazione si hanno quando arrivano gli juniors.
Appena acquisiti i rudimenti della primissima autonomia, nei loro occhi diventi un mito, il primo, il più bello.
Diventi per loro una leggenda, un ideale, un simbolo di tutte le credenze e di tutti i comportamenti che l’Umanità intera mette in atto.
Chiediamo qualche esempio ai protagonisti della nostra miniserie di quattro articoli dedicati agli ingredienti essenziali o i 4 punti di forza delle relazioni che contano.
Lei e Lui racconteranno la storia del loro primo incontro, dei loro “prima volta”, in viaggio, in auto, in aereo, dai parenti, in giro per il mondo.
Racconteranno, forse con nostalgia, le sfide della crescita e della trasformazione nel Territorio della loro Relazione: conoscenza di sé stessi, adattamento degli abitudini e dei loro stili di vita, come hanno imparato a vivere insieme, come hanno superato gli scogli delle sfide desiderare o semplicemente capitate.
Il mito passa essenzialmente per le parole.
Il mito è discorso. Le parole fungono da catalizzatore nella costruzione del racconto condiviso.
Rituali
Passiamo ai rituali. Ce ne sono di due tipi: comportamentali e discorsivi.
Piccole cerimonie di gentilezza e cordialità di tutti i giorni, i rituali sono, in pratica, quello che fai e quello che dici nella quotidianità condivisa.
Quando parliamo di rituali, il nome del canadese Erving Goffman è d’obbligo. Più o meno a metà del secolo scorso, lui parlò di deferenza e contegno.
La deferenza è la manifestazione del proprio apprezzamento nei confronti dell’interlocutore.
Ad esempio, salutare, ringraziare, scusarsi, complimentarsi sono tutte azioni quotidiane, automatiche, scontate. Queste “liturgie quotidiane”, come li chiama Goffman, costellano le relazioni sociali ed esprimono rispetto e fiducia, cooperazione e solidarietà.
L’equivalente della deferenza nella società sono i rituali discorsivi, in una relazione: perché esprimono apprezzamento l’uno nei confronti dell’altra e assicurano rispetto e fiducia, cooperazione e solidarietà tra i partner.
Dall’altra parte, Goffman definisce contegno l’insieme dei comportamenti che gli individui mettono in atto per comunicare ad altri che possiedono certe caratteristiche e qualità desiderabili.
L’equivalente del contegno nella società sono, nella relazione, i rituali comportamentali: i nostri gesti, gli accorgimenti, le abitudini di tutti i giorni, tutte quelle attività che ci caratterizzano nella vita quotidiana di coppia e che danno senso alla relazione.
Rituali discorsivi e comportamentali contribuiscono con il passare del tempo alla formazione della tradizione nella relazione.
I rituali plasmano il modo di agire e di vivere che distingue una relazione dall’altra.
Puoi chiamarli con altri nomi: abitudini, usanze, costumi, pratiche, consuetudini o, infine, dopo diversi anni, tradizione, appunto.
Comunque tu voglia chiamarli, i rituali codificano la tua relazione.
I rituali discorsivi e comportamentali, in una relazione stabile e soddisfacente diventano vostri, mutando la consapevolezza dell’essere “IO” nella consapevolezza dell’essere “NOI”.
Questo è un “passaggio” per niente scontato, non sempre e né da tutti compiuto.
Il pronome di seconda persona plurale riveste così nuovi significati, più profondi: poter viaggiare serenamente da un “io ho fatto/pensato/creduto/sognato/realizzato” a un “noi abbiamo fatto/pensato/creduto/sognato/realizzato” significa raggiungere quel profondo punto di incontro tra l’ESSERE insieme nella relazione e FARE insieme LA relazione.
I rituali relazionali, per la loro ricorrenza quotidiana, assicurano certezza e danno sicurezza. Fungono, infine, da scudo difensivo contro le tempeste della vita.
All’opposto, la mancanza di rituali consolidati è segno di una relazione zoppicante e senza un tempestivo intervento il rapporto rischia di frantumarsi.
Chiediamo di nuovo ai nostri protagonisti Lei e Lui qualche esempio di rituali che nascono e si consolidano in una relazione duratura.
Risponderanno così: raccontarsi com’è andata la giornata al rientro dal lavoro, le passeggiate serali, l’aperitivo e il cinema il venerdì sera, la cena al ristorante il sabato sera, la colazione preparata da Lui durante la settimana e le torte fatte da Lei nel weekend, una candela accesa e i tovaglioli di stoffa durante la cena, le visite, insieme, ai parenti di entrambi.
A questi, ci ricordano i nostri eroi, aggiungi i rituali rassicuranti scelti per preservare in serena solitudine la consapevolezza del proprio “IO”: la lettura dei libri preferiti, il cinema con gli amici, il parrucchiere, l’estetista, la palestra.
Scopi
Dove sta andando la tua relazione? C’è o c’è stato qualche recente attracco in giro per i porti della vita? Qual è il prossimo itinerario? Dove vuoi andare? Che meta vuoi raggiungere? Come?
Per meglio identificare gli scopi, potrebbero tornare utili le strategiche “5W”di invenzione albionica: who, what, when, where, why.
Sono applicate soprattutto nel giornalismo ma stanno e fanno bene anche al nostro rapporto di coppia: chi, che cosa, quando, dove, perché.
Porsi queste domande aiutano a chiarire la direzione che vogliamo dare al nostro rapporto: si tratta di una traiettoria che puoi controllare solo in gran parte, mai totalmente e pienamente.
Per imprimere la traiettoria che desideri, è necessario avere ben chiaro “il risultato a cui si tende, ciò che costituisce il fine, il motivo di una certa azione, di un certo modo di procedere” come definisce Treccani, lo scopo.
Questo risultato, fine, azione, modo di procedere è condiviso in una relazione stabile e appagante.
Alcuni esempi: coltivare le proprie passioni e crearne di nuove, sperimentare nuove emozioni, crescere insieme, fare insieme un corso di fotografia, di danza, di teatro o di quello che ti pare.
Ancora: leggere un libro ogni settimana (al meno 52 in un anno) o creare un blog sulle passioni condivise.
E sorridere, e inebriarsi di vino, di poesia e di virtù, a ognuno piacer suo, come disse quell’arguto di Baudelaire, tra i maggiori esponenti del simbolismo francese.
Qualsiasi obiettivo tu pensi ti renda felice in un rapporto, raggiungilo! Anzi raggiungetelo.
Senza “se” e senza “ma”.
Uno scopo ben definito è per metà raggiunto. È, inoltre, fonte di benessere personale e relazionale.
Insieme, poi, riuscirete, se non a cambiare il mondo, sicuramente a modificarlo, rendendolo un posto migliore per vivere e per amare.
Simboli
Infine, i simboli sono un mezzo di riconoscimento e di coesione, un riassunto del tuo rapporto.
I simboli hanno una forte valenza evocativa e rappresentano la sintesi del vissuto condiviso.
Che cosa ti viene in mente quando pensi ai simboli? Il verde, ad esempio, è simbolo della speranza, vero?
Altri esempi: la bandiera, simbolo della patria, la volpe, simbolo dell’astuzia, il leone della forza, il cane della fedeltà.
Il simbolo è un segno distintivo e rappresentativo di una realtà più vasta o di un’entità più o meno astratta. I simboli messi insieme sono l’essenza, il condensato della tua relazione.
Nel rapporto di coppia, i simboli sono i ricordi di “noi due”, l’espressione della volontà di condividere e rendere concreto il vissuto insieme: foto, album, disegni, diario, ricordi dei viaggi fatti insieme.
Possono sembrare cose sensate o, addirittura, scontate, eppure ci sono relazioni dove tutto questo è … trascurato.
Condivisione, come Amicizia, Complicità e Ammirazione, ha un posto privilegiato nella galleria dei sentimenti positivi che rendono la relazione luogo di grande crescita personale e relazionale e formidabile occasione per la scoperta del sé, del partner, del genere umano, del mondo e della vita.
Concludo qui le riflessioni sui punti di forza o ingredienti essenziali di una relazione stabile e soddisfacente.
Una relazione di coppia, come abbiamo visto, rappresenta un vasto Territorio tutto da scoprire, da conquistare, da preservare.
Tutto da vivere, pienamente.
A presto,
Lucian Berescu
Foto di Lena