Non sentirsi all’altezza: una paura da sfrattare

Aggiornato: 8 Novembre 2023

Non sentirsi all'altezza, una paura da sfrattare

Non sentirsi all’altezza: una paura da sfrattare

La paura di non sentirsi all’altezza è il risultato di un chiodo fisso piantato saldamente nella nostra testa.

Un chiodo fisso sotto forma di un ardente desiderio: quello di essere perfetti.

Faccio tutto alla perfezione e sarò accettato, pensiamo.

Non funziona, però.

Essere perfetti è una condizione irrealistica.

La tensione interiore tra il forte desiderio di essere perfetti e l’aspirazione di essere accettati si materializza sotto forma di procrastinazione.

La procrastinazione è una parola potente che nella vita di tutti i giorni si presenta sotto forma di frasi brevi a effetto immediato:

lo faccio dopo …

Poi ci penso …

Tanto (domani) c’è tempo … e via di questo passo …

Una gratifica momentanea che alimenta la paura del fallimento e ti spinge a evitare situazioni e contesti che invece potrebbero rivelarsi opportunità di crescita personale e professionale, di apprendimento e di miglioramento.

Così, la paura di non sentirsi all’altezza diventa una profezia che si autoavvera: hai paura di non essere all’altezza e crei le condizioni per non esserlo davvero procrastinando, evitando di provare e rifiutando di esporti a una nuova sfida.

Tuttavia, se pensiamo di fare le cose solo quando non abbiamo paura o solo quando siamo certi che il risultato sarà quello desiderato, faremo poco e con buone probabilità male.

Paura e pericolo non sono la stessa cosa, pertanto fare qualcosa di sbagliato non equivale al crollo del mondo sulle nostre spalle, anche se probabilmente così può sembrare.

Insomma, con la paura di non sentirsi all’altezza dobbiamo concludere un accordo, una volta per tutte.

Un accordo che possiamo chiamare l’accordo del progresso: più decidi di fare le cose quando hai paura di farle, più hai la possibilità di progredire.

Maggiore è la determinazione di fare qualcosa nonostante la paura, più grande è l’opportunità di scacciare via il timore di non sentirsi all’altezza.

Sicilia – Trentino, solo andata

Per darti un’idea chiara di che cosa sia in grado fare sta’ dannata paura di non sentirsi all’altezza, voglio condividere con te l’esperienza del mio arrivo a Trento, la città che ho scoperto su Internet, nel 2003.

È tuttora la città in cui abito.

L’ho scelta come destinazione quando sono partito dalla Sicilia, in treno, vent’anni fa.

Ci sono arrivato dopo un viaggio lungo di ben 27 ore.

Dopo pochi giorni dal mio arrivo e man a mano che scoprivo la graziosa cittadella incastonata tra le maestose Dolomiti, cominciai a poco a poco a sentirmi fuori luogo.

Ero solo e spaesato sulle vie e le viuzze della città e mentre camminavo mi chiedevo: caspita, che ci faccio qui?

Questo posto, mi diceva la mia voce interiore, è troppo per te.

Mi sono iscritto all’Università di Trento e i miei compagni di corso erano mediamente dieci anni più giovani di me. Questo non ha mica aiutato, anzi, mi ha fatto sentire ancora più inadeguato e fuori luogo.

Sembrava fossi entrato in un tunnel …

Se non ti senti all'altezza, fai questo ...

Che ci faccio io qui? era la domanda che continuava a ronzarmi nella testa mentre la paura di non sentirmi all’altezza della mia scelta mi assaliva.

Avevo scelto di trasferirmi dal soleggiato profondo sud all’estremo nord del Belpaese e ora, a fatto compiuto, questa strana paura di non essere all’altezza della mia scelta cominciava a impossessarsi di me.

Dovetti mobilitare tutte le mie energie mentali ed emotive per zittire quel ronzio insopportabile.

Più cercava di alzare il volume, più dicevo alla mia voce interiore:

Cavolo, Trento è la mia scelta e, costi quel che costi, andrò avanti. Anche se ti metti a urlare, stupida vocina insopportabile!

Ho superato la crescente paura pestando pesantemente inopportune convinzioni limitanti in aguato e pronte a tirarmi il freno.

Un passo dopo l’altro, una parola dopo l’altra

Presi una decisione semplice che mi richiese tanto coraggio.

Decisi di proseguire nel mio cammino, nonostante la paura, passo dopo passo, una parola dopo l’altra.

Più mi sforzavo di andare avanti, più la paura di non sentirmi all’altezza di un luogo collocato nel triangolo più ricco del Paese mi risucchiava dentro l’oscurità del metaforico tunnel.

Fui determinato a non lasciare la paura di m*%*a ad avere la meglio sui miei sogni.

Un piccolo passo dietro all’altro, a piccoli passi, e parola dopo parola tirai fuori tutta la grinta e andai avanti, a fatica, ma avanti.

Iniziai l’università, mi trovai un lavoro part time, cominciai a conoscere persone, a scoprire posti, a fare esami.

E soprattutto a scoprire me stesso, come mai mi avevo visto prima: determinato, costante e decisamente più forte di quanto credevo.

Il risultato?

Dopo più di un ventennio, io sono ancora qua 😉

Ciò che ti può insegnare questo breve racconto personale è che i pensieri che scegli di piantare nella tua testa hanno il potere di cambiare il tuo stato d’animo.

Puoi decidere come affrontare una situazione, una sfida, una novità: arrenderti di fronte al timore di non farcela oppure andare avanti nonostante la paura di non sentirsi all’altezza.

Se non ti senti all’altezza, fai questo …

Non sei sicuro di essere all’altezza?

E chi se ne frega, fai finta di esserlo e vai avanti, come non mai, prima.

Più andrai avanti, più crederai di essere all’altezza dei tuoi sogni e più lo diventerai.

Anche Confucio che di cose sapeva tante era della stessa idea. Disse:

Non importa se vai avanti piano, l’importante è che non ti fermi.
Confucio

Buona camminata,

Lucian

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