Narcisista conversazionale: come riconoscerlo

Aggiornato: 25 Aprile 2023

Narcisista conversazionale: come riconoscerlo

Come riconoscere il narcisista conversazionale

Anche tu lo hai incontrato, al meno una volta.

Fa così, perciò non è difficile riconoscerlo:

  • si impossessa della conversazione
  • si dilunga su dettagli personali
  • si pavoneggia
  • occupa l’intero spazio dell’interazione verbale
  • finge o crede davvero di essere più importante di quanto lo sia realmente.
  • appiccica frettolosamente etichette a persone e situazioni.
  • è innamorato a più non può di una specifica parte del discorso: il pronome personale IO.

Ti sembra famigliare?

Metà della popolazione mondiale è composta da persone che hanno qualcosa da dire ma non possono. L’altra metà da persone che non hanno niente da dire e continuano a parlare.

Robert Frost

L’identikit del narcisista conversazionale

È lui, o lei, il narcisista conversazionale.

Quell’essere umano che proprio non riesce a parlare con gli altri. Ma agli altri.

Quell’essere umano che si muove come un aeroplano nella conversazione: sorvola ciò che dici per richiamare l’attenzione su ciò che dice.

Criticardo, ma sprovvisto di spirito critico e dannatamente chiacchierone si piazza al centro della conversazione e richiede massima attenzione.

Tira fuori quello smisurato IO per declinarlo nelle più svariate formeIo so, Io faccio, Io penso, Io ho visto, Io sono e avanti di questo passo.

Andiamo per ordine.

Il narcisismo

Il narcisismo deriva dalla mitologia greca.

Narciso fu un bel giovanotto che rifiutò l’amore di una ninfa. Come punizione, i dei lo fecero innamorare della sua stessa immagine riflessa nell’acqua. Non ebbe una bella fine: cadde nel fiume in cui si specchiava.

Più recentemente, il rinomato sociologo Charles Derber parla di narcisismo conversazionale nel suo The Pursuit of Attention definendolo un desiderio, spesso sottile e inconscio, d’impadronirsi della conversazione, di parlare più dell’interlocutore.

Insomma, metterci dentro la conversazione se stessi e spazzare via il resto: gli altri interlocutori e tutto ciò che oscura l’IO e le sue IO-centriche declinazioni.

A caccia di … attenzione

In altre parole, un narcisista conversazionale è alla ricerca più o meno velata, più o meno conscia dell’impareggiabile moneta della società odierna: l’attenzione.

Nelle interazioni verbali, non lascia o lascia poco spazio agli altri interlocutori.

Il suo è più un monologo che un dialogo. Crede spesso e a torto, che gli altri siano entusiasti di ascoltarlo.

Privo di empatia, misconosce l’implicito di un’interazione verbale e non rispetta i turni di parola.

Le risposte del narcisista conversazionale

Derber raggruppa le risposte degli scambi conversazionali narcisistici in due tipologie:

La risposta deviante

Anna: Non ho dormito per niente stanotte.

Luigi: Davvero? Io, invece, ho dormito alla grande. Lo sai che questo weekend mi è arrivato il nuovo materasso? È stra comodo.

Luigi, il narcisista conversazionale, sposta l’attenzione sulla propria esperienza e non si dimostra interessato alle parole di Anna.

La risposta di supporto

Stesso scenario, stessi interlocutori.

Anna: Non sono proprio riuscito a dormire stanotte.

Luigi: Perché? Hai preso il caffè tardi o avevi qualche pensiero che ti tormentava?

Luigi veste i panni di un interlocutore empatico, si dimostra interessato alle parole di Anna cercando di approfondire i motivi per cui Anna ha avuto una nottataccia.

Le risposte devianti definiscono il narcisista conversazionale: lo aiutano a riportare continuamente l’attenzione verso sé stesso. Le risposte di supporto, invece, dimostrano un interesse genuino nei confronti dell’interlocutore e lo esorta a continuare il racconto della sua storia.

Come riconoscerlo

Non è difficile. Per i motivi descritti sopra. Ne possiamo aggiungere anche altri.

Hanno una marcata propensione al protagonismo.

Poi, sono chiacchieroni: parlano delle loro esperienze positive o negative e vogliono disperatamente attirare l’attenzione sulle proprie vittorie o sulle proprie sfortune.

Sono privi di tatto e non sanno ascoltare.

Ignorano il contesto.

Non lasciano spazio al dialogo. Interrompono l’interlocutore. Alzano la voce. Rispondono innervositi.

Misconoscono l’importanza dei tre livelli di espressione: verbale, paraverbale e non verbale.

Si focalizzano esclusivamente su sé stessi e hanno una loro risposta prediletta:

Beh, (io) son’ fatto/a così.

Hanno un marcato bisogno di stare al centro, di essere ammirati e adulati. Si muovono altezzosamente nello spazio conversazionale e non riconoscono i confini fisici e simbolici dell’interazione verbale.

Come difendersi: strategie per sopravvivere a incontri inaspettati

Come difendersi dal narcisista conversazionale?

Dipende. Da chi è l’umano che mette in atto un comportamento discorsivo narcisistico e dal contesto in cui si trova.

Tuttavia, ci sono 3 precise strategie per sopravvivere, discorsivamente parlando, all’incontro con un narcisista conversazionale.

Vediamole insieme:

Disattenzione

Distrailo volontariamente.

Guarda l’orologio e tutto a un tratto ricordati di un presunto appuntamento che stavi per dimenticare.

Oppure: appena accesa la spia rossa di un potenziale attacco narcisistico lascia cadere qualcosa (una penna, la maglia). Raccogli e inserisci nell’inevitabile pausa una scusa e un saluto per svignartela al più presto.

Disaccordo

Evita di entrare in disaccordo con un narcisista conversazionale, è la strada più sicura per entrare nel suo tunnel buio del Tu hai torto ed io ho ragione.

Empatia

Non parlare di empatia, non sa cosa sia.

Conversazioni efficaci: la soluzione

La soluzione per una conversazione efficace?

L’equilibrio conversazionale: l’alternarsi delle due tipologie di risposta, deviante e di supporto. Il focus sul flusso delle idee e l’assenza del monopolio discorsivo.

Per questo, però, ci vuole una buona dose di consapevolezza: linguistica, emotiva e comportamentale.

Con la lettura dei post che trovi nella sezione Articoli di questo sito hai la strada spianata per raggiungerla, pienamente.

Con un obiettivo molto chiaro e ambizioso: comunicare meglio ed essere più efficace.

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Un abbraccio,

Lucian

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