Linguaggio del corpo: ciò che devi sapere

Aggiornato: 9 Aprile 2023

Linguaggio del corpo: ciò che devi sapere

Linguaggio del corpo: come dice cose su di te

Il linguaggio è un labirinto di strade, vieni da una parte e ti sai orientare, giungi allo stesso punto da un’altra parte e non ti raccapezzi più.

Ludwig Wittgenstein

Il non verbale

Il linguaggio del corpo o il linguaggio non verbale è il terzo livello dell’espressione umana, oggetto di studio della cinesica. Corrisponde all’Ethos dell’antica tripartizione retorica. Riguarda, nello specifico:

  • la gestione del corpo nello spazio fisico e simbolico (mimica, gestualità e postura)
  • l’estetica del corpo e dell’abbigliamento (come ci vestiamo e come ci prendiamo cura del nostro corpo)

Il nostro corpo

Di seguito affronterò la gestione del corpo nello spazio fisico e simbolico. All’estetica del corpo e dell’abbigliamento dedicherò un articolo separato.

Diversi studi e numerosi studiosi hanno mostrato come il corpo ha una lingua a sé, che accompagna la parola.

A determinati stimoli, il corpo reagisce spontaneamente diventando lo specchio delle nostre emozioni.

Il linguaggio del corpo, quindi, è una fonte importante di informazioni di cui far tesoro attraverso un attento lavoro di intelligence discorsivo.

Il corpo, nello spazio fisico e simbolico, si definisce attraverso la mimica, la gestualità e la postura. Tua e dell’interlocutore.

Vediamole, in ordine:

Mimica

La mimica riguarda l’espressione del volto: i movimenti della bocca, degli occhi e la direzione dello sguardo.

Un’espressione del volto in sintonia con le parole pronunciate rispecchia un atteggiamento aperto, creativo e ottimista. Al contrario, la faccia impassibile è del parlante troppo pensieroso, serio e anche critico.

Le parole sono strettamente legate alle emozioni: quando il locutore apre la bocca per dire qualsiasi cosa e, spesso, anche prima e dopo averlo detto, suscita un’emozione di una certa intensità nell’interlocutore.

Per esempio, un’osservazione fatta con un’espressione del volto amichevole, aperta e sorridente sarà considerata costruttiva, mentre un’osservazione critica accompagnata da un’espressione del volto dura e tesa avrà l’effetto opposto, di chiusura e rifiuto.

Tra le reazioni più facilmente riconoscibili ci sono:

  • il corrugare della fronte, in segno di scetticismo
  • il serrare le labbra in segno di rifiuto
  • il sollevare le sopracciglia in segno di stupore
  • le alterazioni del colore della pelle

Gli occhi, vox populi dixit, e non c’è di che dargli torto, sono lo specchio dell’anima.

Le sensazioni piacevoli ingrandiscono le pupille, quelle spiacevoli le restringono. Attenzione, pertanto ai segnali extra discorsivi e alla corretta lettura dello sguardo. Spesso, sono carichi di informazioni, più delle parole stesse.

Gestualità

I movimenti espressivi del corpo rappresentano un’altra importante fonte di informazioni tanto sul locutore quanto sull’interlocutore.

La gestualità cambia in funzione di ciò che si desidera esprimere e del contesto in cui si svolge l’interazione: seduti o in piedi, dietro a un tavolo o a un leggio, con in mano documenti o con le mani libere.

La gestualità varia a seconda della personalità del parlante, dell’età, del temperamento e della statura.

I gesti rafforzano le parole.

L’area geografica del mediterraneo, ad esempio, è decisamente più pittoresca nel comunicare attraverso i gesti rispetto all’area dell’Europa settentrionale. In quest’ultima si tende ad essere più sobri, più composti, più disciplinati.

Per dire, è un piacere andare a Roma o in Sicilia, e lasciarsi letteralmente avvolgere dall’incantevole gestualità dei locali.

Se non sei in giro per il Bel Paese, basta un qualsiasi dibattito televisivo per farti un’idea delle differenze culturali della gestualità.

Il cinema ha dato ampio spazio all’argomento, di notevole interesse a giudicare dal successo di Benvenuti al sud. Che, peraltro, riprende in chiave italica, le galliche differenze culturali tra nord e sud magistralmente rappresentate nel Giù al nord.

Paese che vai, gestualità che trovi 😉

Postura

Nella postura rientrano l’andatura e i movimenti muscolari che spesso lasciano trapelare lo stato d’animo di una persona.

Alcuni esempi:

  • l’attenzione verso l’interlocutore si esprime attraverso una posizione del corpo rivolta verso di lui
  • essere seduti bene, al centro della sedia, e non ai bordi è indice di un buon controllo della situazione, di un’adeguata capacità di gestione dello spazio e di una sana autostima
  • camminare ben eretti dimostra di saper accettare e di voler valorizzare la propria personalità
  • frequenti movimenti muscolari tradiscono più delle volte scontentezza o nervosissimo
  • una camminata curva, con sguardo perso o abbassato è lo specchio di una personalità fragile e inquieta

Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, il corpo è lo specchio dei pensieri.

Ok, senza aprire un dibattito filosofico riguardante l’influenza dei nostri pensieri sul proprio corpo mettiamo i puntini sulle i: il corpo è portatore di messaggi e significati e controllarli tutti è praticamente impossibile.

Ciò significherebbe essere consapevole della portata comunicativa di ciascun muscolo del corpo umano. Tale livello di autocontrollo è faccenda complessa, a portata di pochi scelti, per lo più invisibili in quanto parte di settori della nostra società vitali, ad alto livello di segretezza.

Qui, mi limito solo a metterti in guardia sull’ambiguità che talvolta il linguaggio del corpo può esprimere nelle relazioni interpersonali e nei discorsi che facciamo abitualmente nella nostra quotidianità.

Un maggiore autocontrollo è comunque segno di disciplina: verbale ed emotiva.

Dove c’è disciplina, c’è ordine: ordine nei pensieri, ordine nelle emozioni, ordine nelle azioni.

Ordine nella vita.

A questo punto, un’avvertenza: mimica, gestualità e postura sono strumenti importanti che ti possono aiutare ad accrescere la disciplina del tuo corpo, la consapevolezza e l’efficacia della tua comunicazione.

Il linguaggio non verbale

Linguaggio del corpo: esempi

Concludo questa succinta presentazione con alcuni segnali del linguaggio non verbale a cui prestare molta attenzione.

Sono spesso fonte di ambiguità nelle interazioni.

In aiuto, in questi casi, arriva il contesto. Per esempio, dove siamo – luoghi formali/informali e con chi siamo – età, sesso, posizione sociale, grado di parentela ecc..

Il contesto, più delle volte, non sempre, fornisce gli elementi necessari per decifrare correttamente il messaggio ricevuto.

Linguaggio del corpo: esempi

Per oggi è tutto, adesso, tocca a te: raccontami la tua idea di linguaggio del corpo nella comunicazione, se vuoi. Puoi farlo scrivendomi a ciao@lucianberescu.it, sarà un onore leggerti.

Al prossimo post,

Lucian

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PSS: Questo post è stato aggiornato e integrato ad aprile 2023. È apparso per la prima volta il 21 gennaio 2018 sul sito RhetoFan.com, online dal 2016 al 2023.

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