Libri da leggere, imperdibili
Un giorno di qualche anno fa, un’agenzia delle Nazioni Unite che ha il suo quartier generale nella città degli weekend romantici – Parigi, of course! ? – decise che al libro va dedicato un bel giorno di festa, primaverile.
Sto parlando dell’UNESCO, acronimo lungo una parola dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (la sigla UNESCO è made in English: United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization). E mi riferisco al bel giorno in cui ideò la … splentastica Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore.
Giornata Mondiale del Libro
Era il 1995 quando i Paesi membri dell’UNESCO si confrontarono e decisero che dall’anno successivo in poi le meraviglie della lettura sarebbero lodate ogni anno lo stesso giorno.
Scelsero il 23 aprile, un giorno di alto valore simbolico per la storia dell’umanità, anche se non il più felice per tre dei giganti della letteratura mondiale.
Una data simbolica
Diversi documenti riportano che il 23 aprile del 1616 passarono a miglior vita: William Shakespeare, (nacque nel 1564), lo spagnolo Miguel de Cervantes (nato nel 1547) e il peruviano Garcilaso Inca de la Vega (nato nel 1539).
Non tutte le fonti concordano sulle date, ma ciò che conta veramente è che il libro e il diritto di autore hanno, tutta per loro, una primaverile giornata di festa.
Lo scopo di questa ricorrenza è ricordato ogni anno dal direttore generale dell’UNESCO e può essere sintetizzato così: incoraggiare la lettura e valorizzare il contributo che gli autori fornisco al progresso dell’umanità.
Ad aprile 2017, la data della prima stesura dell’articolo, diretore generale dell’UNESCO è la bulgara Irina Bokova, che ricopre la carica dal 2009. A novembre dello stesso anno la francese Audrey Azoulay diventa il nuovo direttore generale, carica che ricopre tuttora, a marzo 2023, la data dell’ultima revisione del post.
Temo l’uomo di un solo libro.
Tommaso d’Acquino
Dal 2001, la stessa UNESCO sceglie di assegnare per un anno, a partire dallo stesso 23 aprile, il titolo di Capitale mondiale del libro a una città in giro per il mondo, in riconoscimento del suo impegno nella promozione del libro e della lettura.
La prima fu Madrid, poi tante altre, sparse nei quattro angoli del pianeta tra cui Alessandria, New Delhi, Montreal, Torino e Roma (nello stesso anno, 2006), Amsterdam, Beirut, Lubiana, Buenos Aires, Bangkok per arrivare nel 2016 alla graziosa polacca Wroclaw (conosciuta in Italia come Breslavia).
Nel 2017, invece, tocca alla Conakry, la capitale della Guinea, mentre nel 2018, la Capitale mondiale del Libro sarà Atene, in Grecia.
A marzo 2023, la data di revisione del post, la Capitale mondiale del Libro è Accra, in Ghana, e nel 2024 è stata designata Strasburgo, in Francia.
Gli inglesi, che fanno sempre di testa loro, anticipano the World Book Day (aka World Book and Copyright Day or International Day of the Book) al primo giovedì di marzo di ogni anno, come conferma questo bellissimo sito dedicato alla baldoria della lettura.
Evitano in questo modo la sovvraposizione con le vacanze scolastiche pasquali e, soprattutto, con il Saint George’s Day, il patrono dell’Inghilterra.
Leggere fa crescere
Anche in casa nostra trovo qualche interessante iniziativa online.
Il nostro caro amico sapientone Google mi ha restituito sabato, 22 aprile 2017, quasi 6 milioni di risultati in 0,53 secondi alla chiave di ricerca “giornata mondiale del libro 2017”. Vado a spulciare nella prima pagina e tra le tante iniziative locali ne trovo una di respiro nazionale: Il maggio dei Libri.
Per contro, a marzo 2023, alla stessa chiave di ricerca, aggiornata,“giornata mondiale del libro 2023” i risultati, come puoi vedere nella foto sotto, sono stati: più di 9,1 milioni in 0,76 secondi.
Dal 2011, è diventato, ogni anno, un promemoria nazionale: ci ricorda che leggere fa crescere.
5 letture speciali
Proprio in omaggio a questa giornata di festa, trovi in questo articolo 5 tra le mie più piacevoli letture del 2017.
Iniziamo.
Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza
Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell’intelligenza è un libro in cui il concetto di intelligenza spicca il volo: non più una definizione racchiusa in un coefficiente, ma un concetto multiforme che considera il potenziale del cervello da una nuova prospettiva, meno matematica e più sociale.
Sono rimasto piacevolmente colpito quando in meno di sette minuti, Howard Gardner, autore del testo e professore di Scienze cognitive e dell’educazione alla Harvard Graduate School of Education ha risposto a una mia e-mail in merito al concetto di intelligenza che trovi illustrato più diffusamente nell’articolo Cosa serve per la crescita personale. Il libro di Gardner mi è stato di ispirazione nella stesura de L’arte del parlare con arte.
Selim ovvero il dono della parola
Selim ovvero il dono della parola di Sten Nadolny è la storia di due amici, uno tedesco e l’altro turco, uniti dall’amore per la parola, nelle sue molteplici sfaccettature: quale veicolo di conoscenza, di scoperta, di relazione, di impegno, di combattimento, di dolore, di disperazione.
È un romanzo di formazione in cui le parole sono strumenti di crescita e trasformazione personale.
“Vogliono imparare a parlare senza cambiare la loro vita. E a quelli che vogliono cambiare non viene in mente di cominciare parlando” è una delle più belle citazioni di questo testo.
L’uomo che metteva in ordine il mondo
L’uomo che metteva in ordine il mondo è un libro che arriva dalla Svezia scritto da Fredrik Backman e il cui personaggio pricipale si propone, né più né meno, di dare al mondo una regolata. Il suo nome è Ove, uno che di sé ha poche idee ma buone e che ce l’ha con tutti.
È un baby pensionato per forza, non per scelta, a cui piacciono le cose ben fatte, e le cose ben fatte a pochi riescono, a suo dire. Ruviddo e scontroso, riesce, paradosalmente, a divertire un sacco, e – mannaggia lui! – a strappare pure qualche lacrima.
Cose che solo un signor libro è capace di fare e questo lo è, davvero.
Nel 2023 è uscito Non così vicino, l’adattamento cinematografico del libro di Backman con uno strepitoso Tom Hanks. Da vedere, assoluttamente.
La felicità e altre piccole cose di assoluta importanza
La felicità e altre piccole cose di assoluta importanza è un testo stimolante che ti spinge a porti un sacco di domande. L’autore, Haim Shapira è un matematico un po’ sopra le righe, che dopo essersi accertato che serio non è l’opposto di divertente, prende carta e penna e sceglie di cambiare il punto di visto su qualsiasi cosa, prima di tutto sulla felicità.
Un libro raffinato letto tutto d’un fiatto che spalanca la mente alle domande invece di chiuderla, farcendola di risposte.
La dittatura delle abitudini
La dittatura delle abitudini, 4 stelle e mezzo e solo 108 recensioni su sito di Amazon, ad aprile 2017.
A marzo 2023, invece, quando è stato revisionato questo articolo, le recensioni su Amazon sono salite a 2103 a testimoniare il successo di questo must per chi sceglie di mettere in discussione le proprie abitudini.
È un libro avvincente, in stile di inchiesta giornalistica, che mette in discussione tutte le nostre abitudini. Se ancora non lo sai, è tempo di scoprirlo: la nostra quotidianità è la somma di decine di unità di informazione comportamentali.
Parola di Charles Duhigg, giornalista del New York Times e l’autore del testo in cui spiega, numerose ricerche alla mano, come si formano le abitudini, quanto ci condizionano e come cambiarle.
Leggere è il cibo dell’anima, come raccontavo in Come mia figlia ha scoperto la retorica a 4 anni. È anche un modo per mettere in discussione il proprio universo di pensieri e credenze, di trovare risposte ai dubbi, e soluzioni ai problemi.
La lettura è un’abitudine da cui no si può prescindere per intraprendere un percorso autentico di crescita e trasformazione personale e professionale.
Se ti è piaciuto il post e hai scelto di approfondire, puoi scoprire altri articoli sullo stesso argomento nella sezione Abitudini di questo sito.
Al prossimo articolo,
Lucian
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