Genitore e allenatore discorsivo: come e quando
Genitore e allenatore discorsivo: come si fa e soprattutto quando lo si diventa?
Iniziamo con la riposta alla seconda parte della domando: quando arriva un pargoletto pronto a stravolgerti completamente la vita, per sempre.
Niente più serate fuori con amici a spritzare e chiacchierare, e niente weekend cinema e popcorn fino a notte fonda. Niente più AC/DC, The Doors o nostrano Vasco e nemmeno Mozart, Bach o Vivaldi a tutto volume.
Niente di tutto ciò e nemmeno un rimpianto.
Allenare significa affrontare una seria infinita di sfide: la maggior parte di esse ha a che vedere con la fragilità dell’essere umano.
Sir Alex Ferguson
Ci dicono che nel rapporto con i nostri juniors dobbiamo essere una guida affidabile, un solido punto di riferimento. Non c’è dubbio, ma c’è qualcosa di più!
Molto di più: in quel magico momento in cui diventiamo genitori assumiamo un nuovo ruolo nella nostra vita.
Il ruolo più importante quando si diventa genitori
Quel qualcosa in più, quel nuovo ruolo che siamo chiamati ad assumere alla nascita dei nostri figli è quello di allenatore discorsivo.
Un ruolo fondamentale per chi si accinge a diventare genitore. Il più importante. IL RUOLO.
L’allenatore discorsivo è il genitore che prepara nella Palestra delle Parole le nuove leve del mondo di domani alle sfide discorsive della vita di tutti i giorni.
Inizia la sua carriera quando il pargolese comincia a somigliare sempre di più all’umanese. Tra il terzo e il quarto anno di vita, in altre parole, quando i bambini acquisiscono una buona padronanza del linguaggio.
Allenamenti discorsivi nella Palestra delle Parole
I primi allenamenti, tuttavia, possono iniziare attorno ai 12/14 mesi.
Poco dopo il primo anniversario, l’allenatore discorsivo può accompagnare il proprio junior nella Palestra delle Parole per un leggero riscaldamento prima dei veri, quotidiani allenamenti discorsivi del futuro; che inizieranno pochi anni dopo, dal terzo – quarto anno di vita in poi.
E dureranno, per chi vuole fare sul serio, per sempre.
Perché allenare i propri figli e le proprie figlie nella Palestra delle Parole?
Perché le parole sono la materia prima dei nostri discorsi, ciò che ci rende unici e ciò che ci definisce come essere umani.
Perché il discorso è l’essenza delle interazioni sociali: apre finestre verso nuovi orizzonti, costruisce ponti verso i nostri simili. Ma come ogni medaglia ha anche un rovescio: il discorso può alzare muri e tagliare ponti, dividere e ferire.
Prima aiutiamo i nostri figli a comprendere questa verità, più preparati saranno a raccogliere le sfide della vita.
Il discorso, lo scopriamo nella Retorica di Aristotele, è la produzione verbale dotata di senso che consiste di “tre elementi: colui che parla, ciò di cui si parla, colui al quale si parla.”
Per “conversare insieme con altri, sia di argomenti seri e con una certa gravità, sia di cose comuni” abbiamo bisogno di parole, “il cui uso è più proprio dell’uomo di quello delle braccia”, aggiunge il padre di tutti gli allenatori discorsivi e l’ideatore di quella che molti considerano la prima e la più antica scienza della comunicazione.
I genitori: maestri e allenatori discorsivi del mondo di domani
L’allenatore discorsivo è il genitore-maestro che prepara i suoi discepoli all’arte del parlare con arte.
Allenare i propri juniors al saper fare con le parole fin dai primi anni di vita, darà loro un concreto vantaggio competitivo: discorsivo, emotivo e comportamentale. A casa, a scuola, in azienda e più in generale nella vita.
Il ruolo di genitore e allenatore discorsivo è di notevole importanza. Con i suoi allenamenti discorsivi che propone nella Palestra delle Parole suscita nei propri juniors entusiasmo, ottimismo e rispetto. E promuove la scelta consapevole di parole giuste ed efficaci al momento e al posto giusto.
Da genitore ad allenatore discorsivo: il viaggio nel mondo delle parole
La trasformazione da genitore ad allenatore discorsivo avviene quando si inizia a dare nomi alle cose non più per sé stessi, ma per i propri juniors.
I significati delle parole, l’importanza del tono della voce, i primi sguardi e i primi gesti che accompagnano le parole e arricchiscono di significato il discorso avvengono in seno alla famiglia. Altrettanto accadde si può dire per i primi ragionamenti, le prime argomentazioni e i primi tentativi di persuasione.
Per questo motivo, come disse Nessia Laniado nel suo Come stimolare giorno per giorno l’intelligenza dei vostri bambini:
“insegnare ai nostri figli a usare con piena padronanza il linguaggio, ricavandone tutte le espressioni, le intonazioni e le sfumature, non è quindi fornire loro soltanto uno strumento essenziale perché possano comunicare il loro pensiero in modo efficace e preciso” ma è anche fornire loro la materia prima – le parole – per “sciogliere i nodi emotivi, attribuendo un nome ai propri sentimenti”.
Il genitore allenatore discorsivo ha come obiettivo l’esposizione delle nuove generazioni a un linguaggio ricco, concreto e appropriato al contesto.
I quotidiani allenamenti discorsivi nella Palestra delle Parole, sotto l’attenta guida di un genitore-allenatore capace, contribuiscono allo sviluppo armonioso delle nuove leve del mondo di domani.
La cura per la regina delle competenze del XXI secolo – la comunicazione efficace – li accompagnerà per tutta la loro vita.
Infine, ma non per ultimo, gli allenamenti discorsivi contribuiscono a sviluppare quello che ho chiamato resilienza discorsiva: un “muscolo” importantissimo che aiuterà gli juniors ad affrontare senza abbattersi gli alti e i bassi della loro vita.
Allenamento discorsivo efficace: i 3 principi del genitore consapevole
Abbiamo visto perché sono importanti gli allenamenti nella Palestra delle Parole. Ma che cosa fa, nel concreto, un bravo allenatore discorsivo?
Applica i tre principi dell’allenamento discorsivo efficace:
- Ascolta con empatia
- Incoraggia l’espressione di pensieri, emozioni e comportamenti in parole appropriate: “Sono qui, dimmi che cosa hai fatto?”, “Ti ascolto, com’è andata … ?”, “Ho capito, e tu come ti sei sentito?”
- Fa domande-stimolo: “Perché?” “Che cosa significa per te …?”, “Che cosa ne pensi tu a proposito di …” “Come ti senti?”
Formazione linguistica e consapevolezza genitoriale
La scelta di diventare allenatori discorsivi competenti è nostra, dei genitori di oggi. È tra le nostre mani il futuro della società, futuro che passa inevitabilmente per la formazione e la consapevolezza linguistica dei nostri figli e delle nostre figlie.
Gli allenatori discorsivi di oggi sono i genitori felici di domani.
Sono gli adulti che plasmano con maestria il presente delle nuove leve del futuro. E le preparano oggi per rendere la società di domani migliore, più efficace, più pacifica.
Più giusta e più democratica.
A presto,
Lucian Berescu
PS: Sai che ogni martedì mattina arriva puntuale, nella tua casella e-mail, la mia newsletter settimanale? Inserisci il tuo nome e la tua migliore e-mail nel form qui sotto e sali a bordo. Avrai accesso a tutte le chicche riservate ai soli iscritti.