I diritti da rivendicare per farsi valere
I 10 diritti che devi conoscere e rivendicare per imparare a farti valere, una volta per tutte.
Ecco per te il Decalogo dell’Assertività, tratto dal libro If I Say No, I Feel Guilty di Manuel J. Smith:
Decalogo dell’Assertività
Ho il diritto di essere trattato sempre con rispetto e dignità (1)
Ho il diritto di essere me stesso e di essere unico, diverso (2)
Solo io ho il diritto di giudicare i miei comportamenti, i pensieri e le emozioni assumendone la responsabilità e accettandone le conseguenze (3)
Ho il diritto di non giustificare il mio comportamento adducendo scuse, spiegazioni o ragioni (4)
Solo io ho il diritto di decidere se occuparmene o meno dei problemi degli altri, di prendermi responsabilità altrui al posto di chi rifiuta di prendersene (5)
Ho il diritto di cambiare opinione, parere e modo di pensare, così come di sbagliare assumendomi le responsabilità delle eventuali conseguenze (6)
Ho il diritto di avere o esprimere un’opinione personale non coincidente con quella altrui e ad essere ascoltato e preso sul serio (7)
Ho il diritto di rifiutare una richiesta che mi porta via troppo tempo o risorse dai miei impegni e non soddisfare sempre le aspettative altrui, di dire di no senza sentirmi in colpa (8)
Ho il diritto di richiedere ciò che ritengo opportuno nel rispetto del reciproco diritto di rifiutare (9)
Ho il diritto di dire “Non capisco” a chi non mi dice chiaramente a che cosa si aspetta da me, di dire “Non mi interessa” quando non voglio essere coinvolto nelle iniziative degli altri, di dire “No so” quando mi si richiede una competenza che non ho (10)
Il Triangolo delle Comunicazioni
Il Decalogo qui presentato ci riporta ai tre stili di comunicazione rappresentati nel Triangolo delle Comunicazioni.
Come puoi intuire, l’unico che merita davvero attenzione e impegno a casa, a scuola, in azienda e, più in generale, nella vita è senza ombra di dubbio, lo stile assertivo.

L’assertività, la definizione
Tra le definizioni che ho letto in giro dentro e fuori dal web, ho scelto la seguente che riprendo letterlamente da questo bellissimo video realizzato da alcuni studenti di una scuola media superiore di Bologna.
L’assertività è il coraggio di essere noi stessi e mostrare al mondo cosa ci piace e cosa no, le nostre opinioni, i nostri sentimenti e i nostri difetti.
Ricordiamoci che l’assertività ha riflessi positivi in tutte le situazioni discorsive della nostra quotidianità.
La comunicazione assertiva si svolge all’insegna dell’interazione collaborativa tra i parlanti e l’obiettivo è di portarsi a casa, tutti, un buon risultato discorsivo.
Coloro che “salgono” sulla scena discorsiva pronunciano, mostrano e gestiscono efficacemente pensieri e parole, emozioni e azioni.
Per contro, non si è assertivi quando:
- mettiamo in atto un comportamento discorsivo passivo, francobollante sulle idee altrui e non in grado di esprimere pensieri e desideri propri oppure
- mettiamo in atto un comportamento discorsivo aggressivo, irruente e prevaricante che mostra scarsa empatia e impedisce all’interlocutore di prendere la parola
Quando diventiamo assertivi
In altre parole, diventiamo assertivi quando:
- esprimiamo con onestà apprezzamenti
- mostriamo spirito costruttivo nelle critiche e nei disaccordi (attenzione a non scivolare nel territorio dell’insulto: puoi criticare il comportamento, ma non la persona)
- chiediamo con gentilezza
- argomentiamo il perché di una richiesta o di una critica, di un disaccordo o di una proposta, di un’iniziativa o di un’emozione
Equilibrio, in conclusione
In conclusione, c’è una parola che più di altre si addice all’assertivo: EQUILIBRIO discorsivo, emotivo e comportamentale.
Un abbraccio,
Lucian Berescu