Dibattito e crescita personale
La settimana scorsa ho partecipato al primo Festival Del Dibattito organizzato a Conegliano, da Il Dibattito fa Scuola, la Rete di istituti della provincia di Treviso che utilizza il dibattito “non solamente come metodologia didattica ma come mezzo per affinare nei giovani le abilità oratorie, la capacità di dare forza ai pensieri e l’esercizio della cittadinanza attiva”.
Sono le parole della professoressa Novella Varisco, anima del progetto ed entusiasta promotrice del dibattito come strumento educativo (qui, la bella chiacchierata che abbiamo fatto).
È stata una splendida giornata di alto valore formativo per tutti coloro che vi abbiano partecipato: studenti, docenti e formatori esterni.
Cosa dicono gli studenti
Le testimonianze di chi ha partecipato come disputante lo confermano.
Di seguito quelle dei disputanti de Le Civette del da Collo.
Ho sempre avuto il timore di dover parlare in pubblico, la sola idea di avere un insieme indistinto di occhi che mi fissavano, in silenzio, nell’attesa che pronunciassi parola mi faceva venire i brividi.
Il percorso che ho deciso di intraprendere all’inizio di quest’anno mi ha permesso di acquisire molta più fiducia in me stessa e a credere maggiormente nelle mie capacità.
È stato un vero e proprio percorso di crescita e devo dire che inizialmente non è stato per nulla facile perché spesso mi facevo travolgere dall’emozione e ciò mi scoraggiava.
Oggi mi sento più sicura e aperta quando mi trovo a parlare di fronte ad un pubblico, anche nel linguaggio non verbale.
Asia Massaro
Siamo stati chiamati a dover sostenere tesi differenti nel corso dei nostri dibattiti e non sempre sono state in linea con quello che è il nostro pensiero sulla tematica.
Tuttavia, ci siamo impegnati a sostenere una tesi e abbiamo imparato a farlo nel modo giusto. Non è sufficiente avere solo la propria opinione, è necessario fondare ed argomentare ciò che si sostiene con opportuni ragionamenti, dati ed esempi e presentarli in modo tale da renderli inattaccabili dalla controparte.
Abbiamo inoltre imparato ad esprimere concetti difficili con parole semplici, usando termini specifici ma che potessero esprimere con chiarezza quanto volevamo dire e sviluppando la capacità di sintesi, necessaria a rispettare i tempi degli interventi.
Rossana Merante
Siamo diventati meno superficiali: non ci accontentiamo più delle notizie e delle informazioni che ci vengono date, ma sentiamo il bisogno di andare oltre per cercarne il vero significato. La conquista più grande, dal mio punto di vista, è appunto lo spirito critico.
Controllare l’attendibilità delle fonti, risalire alle cause e ragionare sulla plausibilità di un qualcosa sono tutte capacità che ci vengono richieste ogni giorno, anche al di fuori dell’ambito scolastico.
Perché chi è dotato di spirito critico è meno manipolabile e diventa padrone della propria vita.
Alessia Zanardo
Con l’esperienza del dibattito impari a fondare le tesi e ad esporle, però un altro aspetto che migliori è quello dell’ascolto attivo.
Quando si dibatte c’è il rischio di essere troppo convinti della propria tesi e di non ascoltare la tesi avversaria finendo per fare delle domande o delle obiezioni che non sono coerenti.
Un aspetto molto importante del dibattito è quello del rispetto. Il rispetto è necessario per poter ascoltare in modo attivo, nel senso che se non si rispetta il proprio turno conversazionale e si parla contemporaneamente all’avversario non si è in grado di comprendere ciò che dice.
In un dibattito è fondamentale attaccare la tesi e non l’avversario, questa è un’altra forma di rispetto ed è anche una delle regole d’oro per un buon dibattito.
Matteo Vizzi
Eravamo sempre pronti ed elettrizzati quando c’era da preparare le nostre parti per i dibattiti e se iniziavamo un discorso durante un incontro poi ognuno faceva le proprie ricerche in orario extrascolastico tanto che il dibattito è entrato a far parte delle nostre vite.
Ormai non lo facciamo più solamente a scuola, ma anche se guardiamo un film o leggiamo un libro, cerchiamo sempre mille spunti da poter poi utilizzare negli interventi.Marlene Menegon

Al Festival del Dibattito è intervenuto anche il professor Adelino Cattani, ideatore della Palestra di Botta e Risposta, il quale ha illustrato l’importanza e l’utilità del dibattito come strumento educativo nella sua presentazione intitolata “Dalla disputatio al debate: la riscoperta della pratica del dibattito”.
Il valore educativo del dibattito
Riassumo, in poche parole e buone, il valore educativo del dibattito come ho avuto modo di vedere durante il Festival.
Eccone 3.
Creatività
I disputanti devono cercare le migliori fonti, i dati più accurati ed aggiornati e tessere con creatività un impianto argomentativo da condividere, con le parole più adatte, con il pubblico e la giuria.
È un esercizio di ricerca ed esplorazione di sé stessi oltre che degli argomenti in discussione prima e durante l’esposizione della propria posizione argomentativa.
Architetto
Il disputante ha un atteggiamento mentale da architetto di se stesso e impiega la pratica formativa del dibattito per costruire un sé stesso migliore, più consapevole del potere delle parole in un confronto: a casa, a scuola e nella vita di tutti i giorni.
Squadra
Per dare forza alla posizione argomentativa che devono sostenere i disputanti devono entrare in sintonia e comportarsi da team anche se sull’argomento trattato hanno idee diverse.
Concludo
Il Festival del Dibattito mi ha confermato che il dibattito in quanto strumento educativo non solo educa al confronto civile e costruttivo, ma stimola nelle nuove generazioni uno sguardo critico, responsabile ed esigente su se stessi, sulla scuola, sulla società.
Foto dall’archivio personale
PS: Questo post è stato aggiornato e integrato ad aprile 2023. È apparso per la prima volta il 21 maggio 2018 sul sito RhetoFan.com, online dal 2016 al 2023.