Come vincere un dibattito

Aggiornato: 5 Aprile 2023

Come vincere un dibattito

Vincere un dibattito: come fare

Prima, però, vediamo che cos’è un dibattito.

Un dibattito è un confronto tra due o più partecipanti con idee e opinioni diverse in merito a un argomento proposto.

In altre parole, il Signor Tizio discute con il Signor Caio su un argomento scelto. Entrambi lo inquadrano da più prospettive, ciascuno a modo suo.

In genere, il dibattito si svolge in presenza di un pubblico: l’uditorio. Chi riesce a convincerlo, l’uditorio, della bontà della propria tesi, vince.

E, nel caso di un dibattito regolamentato, oltre all’uditorio c’è la giuria composta da 3 – 5 giudici.

Semplice, no? Non proprio.

Non basta possedere gli argomenti che si devono esporre, ma è anche necessario esporli nel modo appropriato.

Aristotele

A dire il vero, il dibattito è faccenda parecchio complicata, tanto da essere dibattuta, appunto, in un Seminario-Laboratorio dal titolo Vincere un dibattito. Principi e regole di aggiudicazione, a cui ho recentemente partecipato all’Università di Padova.

Su invito della Palestra di Botta e Risposta sono stato giudice in diversi dibattiti regolamentati dal Protocollo Patavina Libertas nella regione Veneto. Tra questi, anche la finale regionale in cui è stata designata la squadra che ha poi rappresentato il Veneto alle prime Olimpiadi nazionali di Debate Italia.

Sull’argomento, puoi leggere:

Debate: le prime Olimpiadi a Roma

Olimpiadi di Debate: andiamo, Controvento

Essere stato in prima persona a questi eventi di alto valore formativo mi ha dato l’opportunità di raccogliere alcune riflessioni riguardo al dibattito regolamentato che volentieri sintetizzo e condivido.

Consigli per vincere un dibattito

Durante un dibattito, i partecipanti mettono in atto un comportamento discorsivo inteso come l’insieme di ciò che dicono, come lo dicono e quando lo dicono.

Detto questo, chi ha l’opportunità di partecipare a un dibattito regolamentato entra in uno spazio simbolico che chiamerò Arena Discorsiva.

In questo spazio e per diversi minuti, il buon disputante diventa un Gigante del Discorso che argomenta al meglio nel tempo a sua disposizione, un punto di vista, un’idea, una visione con l’obiettivo di convincere l’uditorio della bontà della propria tesi.

7 suggerimenti

Di seguito, 7 suggerimenti per organizzare e presentare la propria argomentazione efficacemente:

Ragionamento hyperlink

Nella preparazione dell’intervento seleziona le parole chiavi del discorso preparato e scrivile su cartoncini di piccole dimensioni. Ti serviranno per richiamare più facilmente allo spirito l’argomentazione che hai preparato dopo accurate ricerche sul tema da dibattere.

Strumenti retorici

Usa i tre magnifici strumenti retorici:

Ethos per (di)mostra autorevolezza sul tema di discussione e la formalità adatta al contesto facendo buon uso di tutti i tuoi strumenti di comunicazione: voce, sguardo, gesti, abbigliamento.

Poi c’è Pathos: non puoi e non devi lasciare l’uditorio e i giudici indifferenti all’esposizione della tua argomentazione.

Inserisci nel tuo discorso una storia personale, toccante per suscitare quelle emozioni da far venire la pelle d’oca.

Infine, Logos: costruisci il tuo discorso a piccoli passi con adeguato ragionamento consequenziale.

Un esempio? Nessuno è perfetto. Io sono nessuno. Quindi io sono perfetto.

Scherzo, ma ci siamo capiti 🙂

Eloquio

In quei 2-3 minuti che hai a disposizione sei un Gigante in Arena, è tua la scena del discorso, quindi fatti valere come Padrone dell’Argomento in discussione, suscita l’ammirazione dell’uditorio e dei giudici con le parole che dici e come le dici: giusta cadenza, chiarezza e naturalezza.

Tic verbali

Evita i tic verbali.

L’ecosistema discorsivo in cui inserisci la tua argomentazione deve essere limpido, senza passpartout discorsivi tipo “sai”, “beh”, “dai”, “insomma”, “mica”. Uditorio e giudici si aspettano un Gigante disputante in Arena, discorsivamente disciplinato, non pigro.

Frasi killer, frasi seducenti

Tra le prime: “Tutti voi sapete”/ “Noi tutti sappiamo”, “Non possiamo fare a meno di …” Tra le seconde: “Vi rendiamo partecipi a …”,  “Condividiamo con voi …”, “Siamo onorati a …”

Piccolo accorgimento discorsivo: proiettate l’interlocutore/ascoltatore nel futuro: “Noi pensiamo”, “Noi crediamo” possono diventare “Noi vi proponiamo (un visione del mondo in linea con …)”, “Noi vogliamo condividere un’idea del mondo in sintonia con …” e “Noi cerchiamo di  …” può diventare un più efficace “Noi vi illustriamo / illustreremo una visione del mondo (che riassume e valorizza un pensiero …)”.

Certo, ciò che dici è importante, ma anche come lo dici può fare la differenza.

Fluidità discorsiva

La genuinità del discorso deriva dalla capacità di padroneggiare la parola parlata, pause ed esitazioni incluse, non dalla sua lettura. Occorre esercizio per una buona performance pertanto provare, provare, provare, davanti allo specchio e davanti ad amici e parenti.

Più si pratica più si acquisisce sicurezza, prima del vero dibattito.

Chiarezza e concisione

Evita di essere prolisso, ispirati, invece, allo stile giornalistico.

Il ragionamento premiante è un ragionamento che risponde con frasi brevi (Soggetto – Verbo – Complemento) alle classiche 5W (Chi?, Cosa?, Quando?, Dove?, Perché?)

Idee per gli allenatori discorsivi

Compito arduo ma fondamentale degli allenatori discorsivi è portare le loro squadre fuori dalla dimensione Scuola, più mentale che fisica. La Scuola troppo spesso intimorisce.

Pertanto, per quanto sia possibile, gli studenti partecipanti dovrebbero sentirsi fuori dall’ambiente scolastico e dentro lo spazio più ampio della vita.

Guidare i disputanti verso una dimensione simbolica della Cittadinanza, della Democrazia è l’unico modo per farli sentire non solo studenti, ma anche e soprattutto cittadini.

È questo il compito degli allenatori discorsivi che puntano in alto: far sentire le loro squadre di disputanti prima di tutto cittadini, esseri umani pensanti e capaci di usare le parole con la responsabilità e la creatività di un Gigante dell’Argomentazione dentro e fuori dall’Arena Discorsiva del dibattito regolamentato.

Ciò che i disputanti fanno a suon di botta e risposta, ed è bene non perderlo di vista, è un percorso di educazione alla cittadinanza responsabile e un meraviglioso esercizio di democrazia.

La preparazione e la partecipazione a una gara di dibattito regolamentato non significa solo voler accumulare punti e vincere una mera competizione.

È invece e soprattutto un esercizio di responsabilità civica in una palestra speciale in cui si affila ragionamento e pensiero critico per costruire la società di domani in cui gli studenti di oggi saranno registi e protagonisti del Futuro.

Idee per i giudici di dibattito

Ecco alcuni suggerimenti anche per chi è chiamato a valutare i tornei di dibattito regolamentato, me stesso compreso.

Senza ombra di dubbio, i giudici hanno un compito impegnativo che richiede massimi criteri di oggettività.

È necessario restare imparziali e aperti alle argomentazioni dei disputanti, ascoltarli attentamente mettendo in disparte le proprie idee, le convinzioni, gli stereotipi e i pregiudizi di cui siamo inevitabilmente portatori.

Il giudice di una gara di dibattito regolamentato deve accogliere l’esposizione degli argomenti da parte dei disputanti seguendo una griglia di valutazione predisposta dagli organizzatori tenendo a bada il proprio retroterra culturale.

Dall’altra parte, proprio perché è umanamente impossibile essere del tutto imparziali, i disputanti devono giocarsi bene questa carta, cercando di “rapire”, avvolgere e coinvolgere non solo l’uditorio ma anche i giudici durante l’esposizione della propria tesi.

In ogni caso il dibattito su come valutare un dibattito continua.

Ringrazio di cuore il professor Adelino Cattani, maestro di vita e di parola, e il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata (FISPPA) dell’Università degli Studi di Padova per l’invito a questo Seminario, un’eccellente occasione per condividere idee e suggerimenti su quali possano essere i migliori parametri di aggiudicazione di un dibattito regolamentato.

Per più informazioni sull’eventuale partecipazione a un torneo regionale o nazionale di dibattito regolamento Palestra di Botta e Risposta scrivete al professor Adelino Cattani all’indirizzo e-mail adelino.cattani@unipd.it oppure a ciao@lucianberescu.it.

A presto,

Lucian

Foto dall’archivio personale

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