Come rompere il ghiaccio

Il sano ozio vacanziero non è solo rigenerazione cognitiva ed emotiva, ma anche irripetibile occasione per iniziare una conversazione con persone incontrate per la prima volta.
Una buona conversazione è come una minigonna: abbastanza corta da destare interesse, ma abbastanza lunga per coprirne il soggetto.
Anonimo
Fuori dalla zona di comfort
Fare un giro al di fuori della propria comfort zone per attaccare il bottone con persone che non si conoscono può farci sentire goffi e inopportuni.
Tuttavia, rompere il ghiaccio è un modo per mostrare genuino interesse verso gli altri, anche sconosciuti. È un’ottima opportunità per superare silenzi imbarazzanti e infrangere pregiudizi che abbiamo sugli altri.
Il primo passo, quindi, per rompere il ghiaccio è un “Ciao!” sorridente, genuino, rispettoso.
Ti rivolgi a una persona che non conosci, perciò sei pronto a superare il timore di non piacere e a dominare la paura di sembrare noiosi o poco interessanti.
Ciao, e poi?
Certo, è faticoso superare l’imbarazzo iniziale ma teniamo a mente che ogni persona desidera entrare in sintonia con gli altri esattamente quanto noi.
E dopo il Ciao! iniziale? Come procedere?
Ecco 7 suggerimenti pratici per oltrepassare con eleganza il “Ciao!” iniziale.
Sono suggerimenti che possono tornarti utili anche al rientro dalle tue vacanze, in azienda, quando incontri un nuovo collega, alla scuola dove ti sei trasferito di recente o a casa quando incontri per la prima volta il fidanzato di tua figlia 😉
Sei pronto ad apprendere l’arte di rompere il ghiaccio?
Seguimi.
Sto per condividere con te alcuni suggerimenti pratici per superare brillantemente il “Ciao!” iniziale, perciò prestami tutta la tua attenzione.
Come superare il “Ciao!” iniziale
Di seguito trovi 7 suggerimenti pratici ed efficaci per superare con eleganza il “Ciao!” iniziale quando incontri per la prima volta una persona che ha suscitato il tuo interesse.
Generosità
Sii generoso, sii generosa. Pronuncia un complimento genuino, le persone non ricordano tanto quello che dici o fai, ma ricorderanno come le fai sentire. Dì qualcosa di originale: qui, qualche ottimo suggerimento.
Ponti
Costruisci ponti verso il tuo interlocutore: non è il momento di sbandierare “Non …” e frasi negative, lascia spazio al valore del “Sì, …” Alle persone interessa di più ciò che hai fatto, non ciò che non hai fatto o hai voluto fare (ma non hai fatto), o pensavi di fare (e non hai mai fatto).

Interesse
Mostra interesse verso il tuo interlocutore: fai domande schiette su qualcosa di semplice, non perderti tra finte domande che richiedono finte risposte del tipo
Come va?
Bene.
oppure
Come stai?
Abbastanza.
Chiedi invece un particolare sul nome, sul paese o città di provenienza, sui figli, su come ama trascorrere il tempo libero.
Non perdere il tuo tempo per parlare di tempo.
Domande
Fai domande a risposta aperta. Negli anni trascorsi nella redazione del più importante quotidiano della mia città di nascita, Bacău, in Romania, ho imparato che per essere un buon giornalista devi avere un’agenda, una penna e un buon paio di scarpe.
Ben intessi, oltre a conoscere le 5-Wh ugualmente utili nel giornalismo come nella vita di tutti i giorni:
Chi?
Che cosa?
Quando?
Dove?
Perché?
Evita perciò le domande pilota del tipo “Sei … (aggiungi aggettivo a tuo piacimento: felice, emozionata, arrabbiato, stanca, triste ecc.)?” perché la risposta che otterrai ruoterà attorno alla parola più potente della domanda: “Sì, sono felice, emozionata, arrabbiato, stanca, triste…”
Insomma, invece che indurre le risposte, lascia che sia il tuo interlocutore a descrivere come si sente e che cosa prova senza la “guida” di una domanda pilota.
Ascolto
Ascolta. Troppo spesso mandata nella soffitta della propria quotidianità dall’infondata presunzione di saper tutto di tutti, l’ascolto attivo è una tra le migliori competenze che un essere umano possa sviluppare per instaurare relazioni cordiali e genuine.
Preferiamo parlare lusingando il proprio ego con l’idea che così siamo al centro dell’attenzione e manteniamo il controllo.
Serve energia per ascoltare veramente l’interlocutore, ma se non ascolti non hai una conversazione. Uno dei miei autori preferiti, Stephen Covey disse brillantemente:
La maggior parte di noi non ascolta con l’intento di capire. Ascolta con l’intento di rispondere.
Come dargli torto?
Flusso
Segui il flusso della conversazione non dei tuoi pensieri, cosa parecchio difficile soprattutto se la conversazione languisce.
In questo caso meglio uscirne con dignità anche con l’aiuto di una piccola e innocente bugia:
Scusa, devo scappare …
Presenza
Sii presente.
Scontato, ma trascurato.
Una cattiva abitudine che si sta diffondendo a macchia d’olio e non solo tra i giovani è chattare con una persona online e parlare con un’altra offline.
L’ho visto fare al lavoro, tra amici e a casa, tra parenti.
Il risultato:
Scusa, dicevi? …
Che la nostra mente non sia stata programmata a fare bene più di un compito alla volta lo rivela anche lo spot choc della Polizia di Lossana che puoi vedere qui sotto.
Per fare bene ciò che facciamo, il mio suggerimento è di dedicare la nostra completa attenzione ai compiti, uno per volta. Anche quando si tratta di compiti apparentemente molto semplici e scontati.
Dunque, bando al multitasking.
Quanto alle relazioni, riccorda: ciò che rende memorabile un incontro è fare sentire l’altro importante.
Con un sorriso aperto, uno sguardo diretto e rispettoso e un sincero desiderio di contatto riuscirai con eleganza a rompere il ghiaccio e a condividere con la persona che ha suscitato il tuo interesse calore umano ed energia positiva.
Così facendo, ci saranno molte più probabilità per portare il rapporto appena instaurato a un nuovo livello di confidenza.
Provaci e fammi sapere com’è andata. Scrivimi a ciao@lucianberescu.it, sarò felice di leggerti e risponderti.
Un saluto,
Lucian
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PS: Questo post è stato aggiornato e integrato ad aprile 2023. È apparso per la prima volta il 30 luglio 2018 sul sito RhetoFan.com, online dal 2016 al 2023.