Come ritrovare ispirazione, forza e speranza

Aggiornato: 18 Luglio 2023

Come ritrovare ispirazione, forza e speranza

Come ritrovare ispirazione, forza e speranza

Come ritrovare ispirazione, forza e speranza?

Con una bellissima poesia.

La poesia è l’arte di far entrare il mare in un bicchiere.

Italo Calvino

La poesia è una sorgente da cui possiamo trarre ispirazione, forza e speranza. Le parole in un poema hanno una vita diversa, un sapore diverso, una melodia diversa: richiedono un pensiero limato, essenziale e per questo potente e vibrante.

In una poesia, le parole sono accuratamente scelte e combinate, per suono e significato e possono rappresentare un pilastro su cui appoggiarsi quando l’orizzonte della propria esistenza sembra completamente oscurato.

Una poesia può accompagnarci su sentieri bui ed illuminare il nostro cammino.

Una poesia è una sorgente: di energia e di resilienza.

La poesia che ho scelto di condividere in questo post è stata scritta nel 1875, ma pubblicato per la prima volta solo 13 anni dopo, nel 1888.

Il messaggio della poesia, in 3 parole

Il messaggio della poesia in 3 parole?

Forza, ispirazione, speranza.

Il titolo è Invictus, in latino, che possiamo tradurre con Mai sconfitto.

L’autore è il poeta e giornalista britannico William Ernest Henley che la compose sul letto di un ospedale, luogo che ha dovuto spesso frequentare per via di una malattia che la colpì a 12 anni e con la quale è stato costretto a convivere per l’intera sua esistenza.

I versi che compongono il poema risuonano come un inno alla vita.

È un urlo di entusiasmo, un’esortazione a tenere alta la testa e accesa la fiamma dell’ispirazione nell’anima.

Non ci sono mezze misure, secondo il poeta: non ci sono altri capitani, diversi da sé stessi, a guidare il viaggio della propria vita.

Se questo è un momento particolare della tua vita in cui sei stanco e svogliato, in cui ti senti giù e la tentazione di rinunciare sta prendendo sopravvento, allora questa poesia è ciò che fa per te.

Prenditi 1 minuto di solitudine, rifugiati nello spazio più tranquillo della tua casa o del tuo ufficio e regalati lo straordinario messaggio di forza e speranza insito nei 16 versi che compongono il poema Invictus.

Evita di leggerla se sei di fretta o distratto ed evita come la peste di leggerla mentre fai qualcos’altro.

Invictus

di William Ernest Henley (1849 – 1903)

Dal profondo della notte che mi avvolge,

Buia come un abisso che va da un polo all’altro,

Ringrazio qualunque Dio esista

Per l’indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze

Non ho arretrato, né gridato.

Sotto i colpi d’ascia della sorte

Il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo d’ira e di lacrime

Incombe il solo Orrore delle ombre,

Eppure la minaccia degli anni

Mi trova e mi troverà senza paura.

Non importa quanto stretto sia il passaggio,

Quanto carica di castighi la sentenza,

Io sono il padrone del mio destino:

Io sono il capitano della mia anima.

Uno dei nomi illustri della storia dell’umanità la fece “sua” durante i lunghi anni trascorsi in carcere.

Mi riferisco a Nelson Mandela, trai i più amati attivisti per i diritti civili, premio Nobel per la Pace nel 1993 e primo presidente non bianco del Sudafrica dal 1994 al 1999.

Questo vibrante poema lo aiutò a darsi forza e a tenere accesa la fiamma dell’ispirazione e della speranza nei suoi 25 anni in cui fu privato della libertà.

Invictus: ispirazione per un gran’ bel film

Invictus è anche il titolo di un memorabile film del 2009, in cui la poesia di Henley viene citata nei flashback che ritraggono Mandela durante gli anni di prigionia.

Diretto da Clint Eastwood, Invictus ha come protagonista Morgan Freeman nel ruolo di Nelson Mandela, presidente del Sudafrica che ospitò e vinse nel 1995 la terza edizione della Coppa Mondiale di Rugby del 1995.

Insieme a Morgan Freeman, troviamo Matt Damon, esemplare nel ruolo di capitano della squadra di casa.

In particolare, sono gli ultimi due versi che riecheggiano nei ricordi del neopresidente Mandela alla guida di un paese ancora fortemente segnato da profonde ineguaglianze civili e culturali:

Io sono il padrone del mio destino:

Io sono il capitano della mia anima.

Mi auguro che la poesia ti sia piaciuta e che possa aiutarti a ritrovare dentro di te l’ispirazione, la forza e la speranza che cercavi.

Come spesso si dice le belle cose diventano ancora più belle se sono condivise, quindi, condividi questo stupendo poema con chi vuoi tu.

A presto,

Lucian

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