Buoni consigli: accetta di non accettarli
Non perdere tempo con l’invidia. A volte sei in testa, a volte resti indietro. La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.
Big Kahuna
Questo è un articolo diverso da tutti gli altri, con un titolo volutamente provocatorio.
Ti propongo un monologo di grande ispirazione, estratto da un film indubbiamente molto attuale.
The Big Kahuna
È il monologo finale di The Big Kahuna, uscito sul grande schermo italiano nel 2000, giusto un anno prima del mio arrivo nel Belpaese.
Protagonisti: Kevin Spacey e Danny de Vito, ancora giovincelli, strepitosi.
Me l’ha fatto scoprire un’amica in una torrida giornata estiva di qualche anno fa.
All’inizio non gli ho prestato molta importanza, ma poi visionando il film e riascoltando la parte finale in cui si può sentire il monologo ho cominciato ad apprezzarlo sempre di più.
L’ho trovo così potentemente di ispirazione da inserirlo tra i miei discorsi preferiti.
Il monologo è un insieme di parole cariche di saggezza che risuonano dentro ciascuno di noi, non importa che siamo nella primavera della vita o che la primavera l’abbiamo lasciata alle spalle.
Il film, in poche parole: una stanza di albergo trasformata in palcoscenico in cui tre venditori, in attesa del Big Kahuma – il clientissimo – dialogano tra di loro su temi universali come la vita, le relazioni, il lavoro, sé stessi.
Tre personaggi molto diversi tra loro per ciò che sono, per come sono e per l’età che hanno.
Un continuo e brillante botta e risposta, condito di abbondante cinismo e sferzante sarcasmo.
Sono dialoghi che dipingono la vita per quella che è: un mistero.
Più parole abbiamo, più sfumature cogliamo
La vita è un mistero e ciascuno di noi è in possesso di una magica chiave per decifrarla.
La magica chiave sono le parole che scegliamo di usare nel dialogo con noi stessi e nei dialoghi con le persone attorno a noi.
Mi riferisco alle parole che scegliamo per descrivere noi stessi e le nostre azioni, coloro che ci circondano e il mondo circostante.
Un promemoria che non mi stancherò mai di ripiterlo: più parole abbiamo, più sfumature cogliamo.
Più parole impariamo, più liberi siamo.
Qui sotto ti riporto la trascrizione del monologo. Quando vuoi, ricordati di ascoltare l’originale qui.
E quando, invece, vuoi rileggere il monologo, ho preparato per te un sorpresa. Leggi fino in fondo per scoprirla 😉
Big Kahuna: il monologo finale
Goditi potere e bellezza della tua gioventù, ma non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Credimi, tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi. Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro. Oppure preoccupati, ma sapendo che ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente.
Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
Fa’ una cosa ogni giorno che ti spaventa.
Canta.
Non esser crudele col cuore degli altri. Non tollerare la gente che sia crudele col tuo.
Lavati i denti.
Non perdere tempo con l’invidia.
A volte sei in testa, a volte resti indietro. La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.
Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa.
Conserva tutte le vecchie lettere d’amore, butta i vecchi estratti conto.
Rilassati.
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita. Le persone più interessanti che conosco, a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco, ancora non lo sanno.
Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.
Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant’anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche.
Le tue scelte sono scommesse. Come quelle di chiunque altro.
Goditi il tuo corpo, usalo in tutti i modi che puoi.
Senza paura e senza temere quel che pensa la gente. È il più grande strumento che potrai mai avere.
Balla.
Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza, ti faranno solo sentire orrendo.
Cerca di conoscere i tuoi genitori, non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli: sono il migliore legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono. Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Dati da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.
Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che t’indurisca.
Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.
Non fare pasticci coi capelli, se no, quando avrai quarant’anni sembreranno di un ottantacinquenne.
Sii cauto nell’accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.
Ma accetta il consiglio … per questa volta.
Il testo originale da cui prende spunto il monologo finale del film si intitola: Advice, like youth, probably just wasted on the young meglio noto come Wear Sunscreen.
È stato scritto da Mary Schmich e pubblicato sulle pagine di Chicago Tribune il 1° giugno 1997 (clicca qui per leggere il testo originale in lingua inglese).
Ora che sei pronto ad accettare il miglior consiglio, quello di non accettare consigli rimaniamo in contatto.
Ecco il mio consiglio: per essere certi di rivederci, usa il form qui sotto e iscriviti alla mia newsletter settimanale Ispirazione, Stimoli e Strategie Linguistiche.
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Questi sì che suono buoni consigli, giusto? 😉
A presto,
Lucian