Consigli pratici per comunicare meglio ed essere più efficaci
I consigli ai miei juniors, con un’idea fissa in testa: consegnare nelle loro mani una visione equilibrata, realista e, per quanto sia possibile oggettiva del mondo in cui abiteranno nei decenni a venire.
Evita di rispondere di pancia
Impara a disciplinarle, non a negarle o, peggio ancora, a reprimerle, le emozioni.
Possono giocarti brutti scherzi: spingerti a dire parole o compiere gesti di cui potresti pentirtene in un secondo momento.
Non solo quelle negative, come la rabbia, la paura o la tristezza, ma anche quelle positive, come la gioia, possono influire fortemente sulle tue decisioni a breve, medio o lungo termine.
Quando ti senti sopraffatto da emozioni, fai questo semplice esercizio: conta fino a cinque e respira profondamente, al meno tre volte. Ti aiuterà a ritornare in te e a riprendere il controllo della situazione e delle tue emozioni.
Trova soluzioni, non cercare scuse
La stragrande maggioranza delle persone si esprime più o meno in questo modo: “Non posso” e le variazioni “Non si può”, “Non è il momento”, “Non ci sono le condizioni” e così via.
Tutti modi per dirti che una cosa non si può fare.
Tu non fare come loro: sii creativo, sii inventivo. Cerca, domanda, ascolta, curiosa e poi parla di ciò che si può fare.
Viviamo in un oceano di saperi e opportunità. Abbiamo Internet. Hai due mani e l’energia della tua mente.
Non cercare scuse, trova soluzioni che risolvano al meno un problema, tuo e della comunità in cui vivi.
Lascia stare le teorie del complotto
Vedere il male dietro ogni decisione, fa davvero male.
A meno che tu non abbia il cervello di Stephen Hawking lascia che i problemi del Cosmo li risolvano gli scienziati dentro e fuori i loro laboratori di ricerca.
Non dico di rinchiuderti in un monastero zen, ma seguire una dieta mediatica ti aiuterà a concentrarti su ciò che davvero conta: lasciare il mondo migliore di quanto lo hai trovato.
Per questo compito hai bisogno di tutte le tue energie creative, fisiche e mentali. Quindi non disperderle in scenari fantasiosi in cui i cattivi di turno – il governo, la NASA, i marziani, la posizione delle stelle, la posizione dei pianeti e via di questo passo – ti deprivano del tuo buon senso e ti spingano a vedere, fare o credere una cosa per un’altra.
Se ti fai abbindolare dall’idea che forze oscure guidano e condizionano il mondo per sottometterlo a favore dei pochi sei tu che perdi: tempo prezioso per fare delle cose, tempo vitale per apprendere come diventare oggi migliore di ieri, tempo utile per creare e condividere valore.
Più parole hai, più sfumature cogli
Il linguaggio è l’unica cosa – facoltà, abilità, capacità, dono, miracolo, magia, chiamalo come ti piace di più – che ci distingue da tutti gli esseri viventi del pianeta.
Ci sono ancora un sacco di misteri su dove stanno esattamente le parole, su che cosa fanno e su come lo fanno.
Fior fiore di accademici di svariate scienze continuano a interrogarsi e a scavare dentro i misteri del linguaggio. Io sono affascinato dal funzionamento delle parole e continuo ad apprenderne di nuove in più lingue.
Sono convinto che più ne hai, di parole, più sarai capace di vedere limpide tra le increspature della realtà.
Più parole impari, meglio scruterai il futuro
C’è solo un modo per imparare altre parole: attingere al sapere di coloro che prima di noi e con maestria espressiva hanno offerto ai loro contemporanei e lasciato ai posteri la loro versione del mondo.
Leggi, quindi, tutte le volte che puoi, dove e quando vuoi.
Il mondo in cui viviamo è particolarmente generoso in offerta libraria: non solo contenuti ma anche mezzi agevolissimi per accedervi.
Trovi di tutto in giro, gratuitamente o a prezzi modesti. Ci sono persone che si sono costruite case o diventate milionarie guardando i tutorial su YouTube, bambini che si portano a casa fior di denari divertendosi a scartare giocattoli o a fare esperimenti davanti a una videocamera.
La ricchezza linguistica apre nuovi orizzonti, stuzzica la creatività e può aprire i portoni della ricchezza materiale.
Non è un caso che le più illustri e potenti persone – donne e uomini del presente e del passato – del pianeta leggono e abbiano letto tanto. E spronano chi li segue a fare altrettanto.
Più parole sai, più libero sarai
La povertà linguistica è la prigione dello spirito.
Di converso, più saprai, più libero ti sentirai.
Ampliare il proprio vocabolario conduce a una maggiore consapevolezza del mondo, consentendoti di prendere decisioni più informate.
Chi possiede una vasta gamma di parole può esprimere le proprie idee con maggiore chiarezza e precisione,
Chi è in grado di utilizzare un vocabolario ampio e preciso può accedere a opportunità educative e professionali che altrimenti potrebbero essere limitate.
Infine, coloro che hanno una maggiore padronanza della lingua sono spesso in grado di influenzare il cambiamento sociale e politico perché possono scrivere articoli, discorsi o testi persuasivi che possono ispirare azioni e promuovere il cambiamento.
Preparati un cuscino, tienilo a portata di mano
C’è un mostro che fa tanto male e con cui molte persone sono costrette a convivere.
Questo mostro si chiama povertà.
La povertà è alimentata dall’assistenzialismo, dall’eccessiva compassione e dall’indifferenza. Dalla mancanza di consapevolezza della forza che ognuno custodisce dentro di sé. Dal non sapere il valore che può creare. Dai limiti che ci poniamo o, peggio ancora, che accettiamo.
Sono piaghe che vanno combattute con diligente impegno. Piaghe che ti offrono il passaporto per un viaggio di sola andata nei territori cupi della povertà.
Nel mondo ricco di opportunità in cui viviamo, costruirsi un’alternativa alla povertà è possibile. Difficile, anzi difficilissimo, ma possibile.
Anche se la competitività ha raggiunto livelli parossistici, un’opportunità di guadagno c’è e ci sarà sempre. Imprenditori illuminati di casa nostra e nei quattro angoli del pianeta lo dimostrano.
Crea, quindi, il tuo cuscino: la vita è capricciosa e altalenante, e con un cuscino a portata di mano, la o le cadute saranno più sopportabili. Faranno meno male e ti aiuteranno a rialzarti prima.
Raccontatela
Ascolta tutti, ma poi formati la tua idea del mondo.
La tua visione è ciò che conta. Né la società, né tanto meno noi stessi siamo soggetti passivi alla mercé delle forze che ci governano.
Siamo in continuo mutamento, in una perenne trasformazione, in una perpetua evoluzione.
Non restare passivo ingurgitando senza discernere le storie che sono raccontate attorno a te. Qualsiasi cosa fatta da qualcuno altro, con te può, però, non funzionare. Questi consigli, inclusi.
Pertanto, ascolta attentamente le storie di chi ti sta attorno. Vai a scoprirne altre. E poi crea la tua, unica, originale, come sei tu.
Sii cattivo, nel senso buono della parola
La vita non è una passeggiata romantica in riva al mare. Non è un concorso di bellezza.
La vita è un’arena e in un’arena va fatto ciò che da millenni si fa in un’arena: si combatte, senza se e senza ma. Non serve calciare l’inguine dell’avversario. Non serve la violenza.
Basta l’astuzia della volpe e la forza del leone. E parole, tante parole.
Vuoi qualcosa? Vai a prendertela
Se stai in casa ad aspettare, l’unica che busserà alla tua porta sarà l’ansia.
Non stare dentro, esci. Sii curioso, domanda, scopri.
Fidati del tuo fiuto, dei tuoi occhi, delle tue mani, della tua fantasia.
Fidati di te, prima di fidarti di chiunque altro. Ama te, prima di amare chiunque altro o altra.
Sii responsabile. Se vivi come vivi, non è perché gli altri, il cosmo, le stelle, la luna e la Via Lattea hanno deciso che tu debba vivere così. L’unico ad aver accettato di vivere come vivi, sei tu.
Se ti piace, va bene. Se non ti piace, cambia. Le opportunità sono pigre, non verranno a bussare alla tua porta. Devi andare tu a cercarle e a conquistarle.
Diffida dai tuttologi
Tutti dicono. Tutti fanno. Tutti sanno. Chi infarcisce il proprio discorso con troppe esagerazioni ha lo spirito critico di uno zerbino.
Tutto, tutti, sempre, così, cosà, lì e là sono marcatori discorsivi dei tuttologi. Il mondo, oggi, grazie all’esplosione delle reti sociali e all’esposizione al flusso incessante di informazione, è pieno zeppo di formatori, consulenti e strateghi.
E poi ci chiediamo perché il Paese va a rotoli. Forse Umberto Eco non aveva tutti i torti quando parlava di diritto di parola a legioni di imbecilli.
Nessuno può essere un esperto su ogni argomento. Ogni campo di conoscenza richiede anni di studio e pratica per essere compreso appieno. I tuttologi spesso si spingono oltre i limiti delle proprie competenze, rischiando di diffondere informazioni errate o fuorvianti.
Questi sono i primi undici di una serie di 21 insegnamenti che condivido con i miei due juniors tutte le volte che abbiamo occasione di parlarne. A ognuno di loro, modi e parole diverse. La sostanza, tuttavia, resta la stessa.
Clicca e leggi anche questi 10 consigli qui.
A presto,
Lucian
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